Al Teatro Greco di Siracusa più di 4.000 spettatori hanno applaudito il 9 giugno La Pace di Aristofane, commedia ma non troppo, tristemente attuale e il regista Daniele Salvo non si è fatto sfuggire l'occasione, del tutto voluta da Aristofane, di rappresentare il mondo a noi contemporaneo.
Una sfera trasparente e luminosa al centro della bella scena disegnata da Alessandro Chiti ricorda molto da vicino quel globo dorato che si erge all'entrata delle Nazioni Unite a New York.
Aristofane pensa all'infinita guerra del Peloponneso. Noi
guardiamo la guerra nel cuore dell'Europa e nel finale
campeggiano le bandierine di tutti i paesi europei. Come ogni
anno è stato annunciato il prossimo cartellone: Aiace di
Sofocle, Fedra di Euripide e il Miles Gloriosus di Plauto.
La commedia segna un vero record di presenze e di incassi per
l'Inda, che ha festeggiato in scena con la soprintendente
Valeria Told. Il regista ha fatto della commedia un musical con
l'apporto delle musiche molto gradevoli di Patrizio Maria
D'Artista. Aristofane fornisce gli archetipi dell'eterno
conflitto tra gli uomini, incomprensibile e stupido, come sempre
è la guerra, e persino gli dei sono stufi da tanta pochezza.
Trigeo è un emozionato Giuseppe Battiston, alla sua prima volta
su quel sacro palcoscenico. Con accento nordico fa di tutto per
riportare la pace, vuole convincere i contadini che parlano in
diversi dialetti. Verso la fine della commedia arriva in scena
un mercante d'armi, napoletano, angosciato e prostrato perché
non vende più armi. E poco prima Hermes ha inveito il popolo
dicendo: "Contadini voi siete diventati merce". Bella e molto
duttile la traduzione di Nicola Cadoni.
I costumi sono di Daniele Gelsi. Gli attori sono tutti in
gran forma, da Giuseppe Battiston a Massimo Verdastro, Simone
Ciampi, Martino Duane, Francesca Mària, Elena Polic Greco e un
coro nutrito per un totale di 60 attori. Si replica fino al 23
giugno.
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