Miriam Mesturino veste i panni di Mirandolina - la protagonista della Locandiera di Goldoni - dal 2010, con la parentesi dell'anno del Covid quando i teatri rimasero chiusi.
"Non è mai la stessa cosa.
Il personaggio
sedimenta dentro di me e ogni volta trovo sfumature diverse.
Mirandolina ha infinite sfaccettature, oggi è un personaggio più
ricco di tredici anni fa" spiega Miriam. Dal 29 dicembre La
locandiera, firmata Torino Spettacoli, sarà all'Erba che ha
scelto lo spettacolo per il brindisi di fine anno. Si va verso
il sold out e sono state aggiunte date a gennaio.
"Il pubblico si diverte. È una edizione molto bella, ci sono
le scene di Emanuele Luzzati, costumi di repertorio. Siamo in
dieci in scena. Alcuni, Luciano Caratto, Maria Elvira Rao e
Barbara Cinquatti, da dieci anni. Tre sono giovani talenti del
Liceo Germana Erba: Mattia Tarantino, David Daryl Miceli e
Andrea Pampanini. E' una compagnia molto affiatata", sottolinea
Miriam che in teatro è praticamente nata se si pensa che ha
debuttato a 8 anni nel giallo di Agatha Christie 'La tela del
ragno'.
Mirandolina è un personaggio attuale, una donna manager.
Morto il padre si trova a gestire la locanda e riesce a
barcamenarsi: si fa corteggiare dagli avventori, ma senza
cedimenti. "È meravigliosa. Il pubblico ride tanto, ma ha anche
una vena di malinconia ed è bello riuscire a fare convivere
aspetti diversi".
Goldoni è molto apprezzato in generale. "Ho fatto come mia
produzione un testo meno noto, La finta ammalata, e il successo
ha superato le attese", dice Miriam Mesturino.
Torino vuol dire ritornare a casa. "Il pubblico mi conosce da
quando ero bambina. Prima vivevo con fibrillazione l'arrivo in
scena a Torino, era emozionante. Ora sono felice, sento di
essere bene accolta, ma lo vivo con serenità, senza ansia". I
progetti sono tanti. Torneranno in scena La finta ammalata e C'è
un cadavere in giardino con Sergio Muniz, è in cantiere una
commedia contemporanea, mai rappresentata in Italia, di cui
Mesturino è produttrice e attrice. Una passione, la tragedia
greca, e tanti sogni nel cassetto: primo fra tutti interpretare
Alcesti, la tragedia di Euripide, ma anche Il gioco delle parti
di Pirandello e Vigilia di Daniel Kehlmann.
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