Ritorna al suo splendore, dopo un
meticoloso restauro, il modellino settecentesco del teatro La
Fenice progettato da Giannantonio Selva. Sarà collocato dal 27
gennaio nelle Sale Apollinee de La Fenice.
Nel novembre del 1789 la Nobile Società dei Palchettisti
bandì un concorso per il progetto del nuovo teatro, che fu vinto
dall'architetto Selva, non senza polemiche dell'opinione
pubblica, che parteggiava per il veneziano Pietro Bianchi,.
Oltre al progetto, nel bando veniva richiesto anche il relativo
modellino in legno; ma di una trentina di proposte soltanto una
decina fu corredata dal modellino. Proprio grazie alla
perfezione di questo manufatto, realizzato dall'intagliatore
Isidoro Ridolfi e dal dipintore Costantino Cedini, Selva vinse
il concorso. La storia è nota, La Fenice fu edificata tra 1790 e
1792, attraversando rinascite e peripezie di vario genere è
sempre un simbolo di Venezia. Il modellino invece nel corso del
tempo venne spostato in luoghi diversi della città, nel 1794 da
San Zulian a San Geremia e da qui alla Fenice, poi passò all'
Accademia di Belle Arti dove venne restaurato, fu persino
ritenuto perduto per poi ricomparire in tempi recenti in tre
mostre 'I teatri pubblici di Venezia'. Bisognoso di restauri,
nel 1997 il lavoro venne affidato a Leuthenmayr e Ghezzo per un
intervento conservativo. Grazie anche alla attività
dell'Archivio storico si è infine giunti al restauro di questo
gioiello ad opera di Stefania Sartori, seguito dalla
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune
di Venezia e finanziato dai Comitati Internazionali per Venezia,
America-Italy Society of Philadelphia, dal Comitato Austriaco
Venedig lebt, Fondazione V-A-C.
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