E' stata tra le prime serie, tra
gli anni '50 e '60 del secolo scorso, amatissima prima al cinema
e poi (ma lo è ancora adesso) in televisione: Don Camillo e
Peppone, i due burberi nemici-amici creati dalla penna di
Giovannino Guareschi, tornano a rivivere sul palcoscenico del
Teatro Dehon di Bologna il 25 maggio alle 21 e il 26 alle 16 con
la compagnia la Ragnatela che riprende il testo teatrale che nel
1988 realizzò Guido Ferrarini, ora proposto con la regia di
Vincenzo Forni.
Lo spettacolo è un omaggio proprio a Ferrarini, l'attore,
regista e autore bolognese scomparso nel 2021, anima del Teatro
Dehon per più di 30 anni, e celebre Don Camillo, che non
sfigurava affatto nei confrondi di Fernandel che lo rese celebre
sul piccolo schermo assieme a un altro bolognese, Gino Cervi,
che invece era Don Peppone.
L'atmosfera fatta rivivere da
Guareschi nei suoi racconti è ambientata in "quel Mondo Piccolo
piantato in qualche parte dell'Italia del nord, in quella fetta
di terra grassa e piatta che sta fra il fiume e il monte, fra il
Po e l'Appennino, dove la nebbia densa e gelata opprime
l'inverno e d'estate un sole spietato picchia martellate sui
cervelli della gente; quel paese tra il Crocefisso e le bandiere
rosse dove tutto si esasperava, le passioni politiche
esplodevano violente, ma gli uomini rimanevano sempre uomini".
La Ragnatela è una compagnia teatrale di Bologna attiva da 24
anni, conta circa 70 partecipanti e spazia dalla prosa, in
italiano ed ialettale, fino al musical.
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