(di Alessandra Magliaro)
In poche sale dal 18 novembre (con
Cineteca di Bologna) e poi dal 6 dicembre in streaming su
Netflix uno dei film da non perdere in questa stagione e che
secondo i rumors, dopo il passaggio in concorso alla Mostra del
cinema di Venezia, tra i favoriti per gli Oscar. E' Storia di un
matrimonio (Marriage Story) di Noah Baumbach, il racconto
doloroso e implacabile della fine di un matrimonio. Ogni
divorzio e' doloroso specie se non c'e' un vero motivo
scatenante ma solo il riconoscere che c'e' stato l'amore e ora
non c'è più rende traumatico il distacco, se poi c'e' di mezzo
un figlio la scelta di separarsi e' ancora piu' complicata.
Accade cosi' a Adam Driver e Scarlett Johansson, regista off di
Broadway e attrice californiana di serie tv, con un figlio di
otto anni. "A volte un film e' un segno del destino - ha detto
la 34enne vedova nera degli Avangers, l'attrice piu' pagata del
mondo secondo le classifiche di Forbes, 56 milioni di dollari -
volevo lavorare con Baumbach e ci siamo incontrati, non sapevo
il tema del progetto e quando me lo ha proposto e' stato davvero
un po' uno shock, mi stavo separando (dal secondo marito Romain
Dauriac dopo Ryan Reynolds, ndr) e lui non lo sapeva. Ho
accettato il ruolo di Nicole e ho messo tutta me stessa ben piu'
che nei film precedenti". "Ho scelto gli attori prima di
scrivere i dialoghi e abbiamo tutti contribuito", ha detto
Baumbach, anche lui con esperienza di divorzio (Jennifer Jason
Leigh e' la ex moglie, Greta Gerwig l'attuale partner, ndr).
"Senza rendere pubblico il mio privato - ha aggiunto la
Johansson - la mia Nicole cerca semplicemente di essere
riconosciuta come persona, non piu' definita dal matrimonio ma
come identita'. Ama moltissimo Charlie ma non vuole sentirsi
plasmata da lui, soffocata, corretta anche con i piccoli appunti
che le fa sul suo lavoro di attrice". Il racconto e' doloroso e
compassionevole al tempo stesso persino quando le cose che
entrambi pensavano di risolvere accordandosi tra loro prendono
un'altra piega, quella in mano a giudici e avvocati, con una
svolta drammatica che tira fuori il peggio di loro perche' a
quel punto e' la competizione tra i legali a provocarlo (Laura
Dern interpreta Nora, la divorzista che tutti potrebbero
temere). "Ad attirarmi di questo personaggio - ha raccontato
l'attrice che ha una figlia di 5 anni - e' proprio l'elemento di
amore che in piena crisi familiare e quando la scelta di voler
divorziare e' definitiva, sembra riemergere. Trovo che sia molto
bello continuare a provare sentimenti, sguardi amorevoli e
umanita' proprio quando invece stai rompendo tutto: secondo me
e' un aspetto di verita' che e' la bellezza di Marriage Story:
ci vuole coraggio a rendersi conto che una storia e' finita,
ricostruire se stessi e far si che questo nutra una felicita'
reciproca, aiutando in questo modo i figli. Cosi' i piccoli
gesti di affetto continuando ad alimentare il senso dell'unita'
della famiglia che resta nonostante tutto".
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