Oggi in Banca d'Italia le donne sono circa il 40% del personale e la Banca è impegnata a garantire un ambiente lavorativo paritario e inclusivo.
Lo ricorda la Banca d'Italia in una nota diffusa in occasione dell'8 marzo nella quale sottolinea che come Autorità di vigilanza "ha emanato disposizioni per assicurare la diversità di genere negli organi di vertice degli intermediari bancari e finanziari, quale presidio per la tutela dell'efficienza dei processi decisionali" e le analisi e gli approfondimenti sono contenuti nel lavoro di quattro ricercatrici su "La diversità di genere nelle dichiarazioni non finanziarie delle banche italiane", pubblicato lo scorso febbraio e nella relazione della Vice Direttrice Generale della Banca d'Italia, Alessandra Perrazzelli, sulle "Nuove prospettive per la corporate governance nel settore bancario e finanziario".
"L'Archivio storico della Banca d'Italia ci offre
testimonianze curiose sulla presenza delle donne in Banca
d'Italia. Fino al 1938 le donne che lavoravano in banca dovevano
restare nubili e fino agli anni '60 troviamo solo foto di donne
in banca che portano un grembiule. È del 1965 poi una lettera
indirizzata al governatore Carli dalla madre di un candidato
scartato al concorso per aiuto contabili. Stigmatizzando
l'apertura della banca d'Italia alle donne, la madre accusa
queste di sottrarre lavoro agli uomini". In un breve filmato su
Youtube, pubblicato sul sito di Bankitalia l 'Istituto racconta
quella storia e come le cose sono cambiate . "Quel periodo è
sicuramente alle spalle, ma non tutte le barriere invisibili
sono state abbattute -viene osservato - .La Banca è impegnata in
questo sforzo di consapevolezza e anche in questa giornata
sottolinea in molti modi l'importanza del lavoro e della
corretta informazione finanziaria come fondamentali strumenti di
emancipazione culturale ed anche economica per le donne".
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