Piazza Affari ha chiuso poco mossa,
superando quasi indenne la prova delle '4 streghe', ossia la
scadenza congiunta dei derivati e delle opzioni sui titoli e
sugli indici che avviene ogni terzo venerdì alla fine di un
trimestre. L'indice Ftse Mib ha ridotto il calo nel finale,
lasciando sul campo lo 0,06% a 33.766 punti dopo aver perso fino
all'1,3% in giornata, tra scambi record per oltre 4,7 miliardi
di controvalore, dovuti all'intensa attività legata alle
scadenze tecniche. Le vendite hanno interessato soprattutto
Saipem (-6,09%), per effetto principalmente dei movimenti sui
derivati e sulle opzioni. Sul titolo hanno influito inoltre le
prese di beneficio all'indomani di un rally solitario sulla scia
di una nuova commessa in Nigeria per 900 milioni di dollari.
Nuovo scivolone di Tim (-3,67%), già debole nella vigilia, per
effetto anche in questo caso di prese di beneficio dopo una
lunga serie di rialzi che lo scorso 17 dicembre avevano portato
il titolo sui massimi dallo scorso 3 marzo.
In forte calo anche Nexi (-2,16%) e Popolare Sondrio
(-1,46%), mentre si sono mosse con più cautela Bper (-0,86%) e
Intesa (-0,49%). Quasi in parità Banco Bpm (-0,03%), positive
invece Unicredit (+0,15%) e soprattutto Mps (+0,86%).
Sotto i riflettori Amplifon (+1,64%) dopo un report di
Barclays sul mercato degli apparecchi acustici negli Usa, mentre
Cuicinelli (+1,45%) ha ripreso a correre a seguito di alcune
sedute incerte. In territorio positivo anche Diasorin (+0,81%),
Moncler (+0,76%), Pirelli (+0,73%), Ferrari (+0,68%) ed Stm
(+0,57%). Lieve rialzo per Stellantis (+0,13%), deboli invece
Iveco (-1,32%) ed Eni (-0,45%). Tra i titoli a minor
capitalizzazione rally di Comer (+1,51%), scivolone invece di
Netweek (-10,26%).
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