"Dopo oltre dieci anni di
trattative, siamo finalmente giunti a un accordo sul Cielo Unico
Europeo, un tema che incide direttamente sulla vita quotidiana
di milioni di cittadini europei. Tuttavia, dobbiamo essere
chiari: il testo in adozione non è all'altezza delle
aspettative. L'Europa ha bisogno di uno spazio aereo unificato,
con una gestione integrata e rotte dirette, per ridurre i
ritardi, i costi e, soprattutto, l'impatto ambientale": così
Matteo Ricci, europarlamentare del gruppo S&D, Vicepresidente
della Commissione Infrastrutture, Trasporti e Turismo del
Parlamento Europeo, durante un intervento in seduta plenaria.
"Oggi la frammentazione del nostro spazio aereo genera
inefficienze gravi - ha proseguito Ricci - costando ai
passeggeri tempo e denaro. Ogni ritardo si traduce in maggiori
emissioni, e questo è un prezzo che il nostro pianeta non può
più permettersi di pagare. Il regolamento che ci apprestiamo a
votare promuove una maggiore cooperazione tra le autorità
nazionali, ma non impone regole vincolanti per una vera
integrazione dello spazio aereo europeo".
Si tratta dunque, ha spiegato Ricci, di "un compromesso
necessario, ma non sufficiente". "Personalmente lo considero
solo un primo passo. Non dobbiamo fermarci qui: l'Europa merita
e ha bisogno di un Cielo Unico Europeo per essere più
competitiva", ha concluso Ricci.
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