(di Andrea D'Ortenzio)
Federcasse, l'associazione che
riunisce le Banche di credito cooperativo e le casse rurali,
conferma all'unanimità, per un nuovo mandato triennale Augusto
dell'Erba alla presidenza, e riceve il ringraziamento e il
plauso del Capo dello Stato Sergio Mattarella per il ruolo del
credito cooperativo nel sostegno a pmi e di presidio del
territorio contro la 'desertificazione' bancaria causata dalla
tecnologia e dalla riduzione dei costi.
Nel 140esimo anniversario dell'arrivo in Italia della
cooperazione bancaria riprendendo e sviluppando l'idea nata in
Germania, il mondo del credito cooperativo accoglie alla sua
assemblea annuale il Presidente della Repubblica.
Mattarella nel suo discorso sottolinea come "il credito
erogato alle piccole e medie imprese, spina dorsale del sistema
produttivo e occupazionale, così come il sostegno alle famiglie
- rileva - fanno sì che non si tratti soltanto, come ovvio, di
un esercizio oculato e lungimirante di attività bancaria ma veda
le banche cooperative rappresentare un contributo significativo
al capitale sociale dell'Italia". E poi rimarca la presenza
capillare delle Bcc in territori e aree interne, più tralasciate
dal comparto bancario e dove le Bcc sono l'unica presenza (in
723 comuni), magari assieme agli uffici postali: si tratta di
"funzione economica, si tratta di una funzione sociale, si
tratta di un impegno nel solco dell'applicazione delle norme
della Costituzione".
Parole apprezzate dai sindacati bancari da sempre contrari ai
forti tagli negli organici e nella presenza sul territorio. Il
ruolo della 'maglia stretta' delle Bcc è stato anche rivendicato
dal presidente dell'Erba, che dirige non a caso una Cassa Rurale
e Artigiana di un piccolo paese pugliese, Castellana Grotte.
Classe 1958, di Bari e avvocato civilista, dell'Erba è alla
guida di Federcasse dal 2017. Anche per questa presenza
capillare, ha sottolineato, le Bcc sono un "partner solido e
lungimirante", "del settore produttivo del paese, formato da
piccole e medie imprese", del terzo settore e delle famiglie
visto che nel 2022, "il 16 per cento dei finanziamenti per
l'acquisto della casa è stato erogato da una Bcc-cr".
Ma il credito cooperativo, dopo la riforma del 2016 (poi
parzialmente corretta) è anche sotto la vigilanza della Bce che,
assieme alla Banca d'Italia, ha sotto controllo i due gruppi:
Iccrea e Cassa Centrale. E le norme Ue, sul comparto bancario e
su quello cooperativo, non riconoscono sempre il ruolo e le
caratteristiche della mutualità. Dell'Erba chiede così al
legislatore Ue e a Francoforte di tenerne conto visto che
apporta stabilità al sistema bancario e finaziario. Non a caso
di recente l'Italia con uno sforzo comune delle diverse forze
politiche ed economiche è riuscita a introdurre dei correttivi
nelle norme di attuazione di Basilea3. Va prestata attenzione
quindi alla "proporzionalità" e "all'adeguatezza" delle norme
perchè "un vestito non va bene per tutti" come ha sottolineato
nella sua lectio Franco Anelli, Magnifico Rettore
dell'Università Cattolica del S. Cuore secondo cui non si tratta
di "sconti" che il nostro paese chiede alla Ue.
Una posizione condivisa dall'Abi il cui presidente Antonio
Patuelli, presente all'assemblea, ha chiesto un "bilancio e
revisione" dell'Unione Bancaria, nata "frettolosamente". Anche
Patuelli, che presiede una banca territoriale sebbene spa e
privata, ha difeso il ruolo delle Bcc richiamando le parole di
Mattarella: "Il pluralismo è un arricchimento per l'Italia e per
chi ci lavora" ha rilevato Patuelli.
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