"Il 'fundraising' che il venture
capital italiano raccoglie dagli investitori istituzionali è
pari al 3%, rispetto al 18% della Francia", e in questo quadro
"Casse di previdenza e fondi pensione italiani sono
sostanzialmente assenti": lo afferma l'amministratore delegato e
direttore generale di Cdp Venture Capital Agostino Scornajenchi,
nel corso dell'audizione di questa mattina nella Commissione
bicamerale per il controllo degli Enti previdenziali, a Palazzo
San Macuto.
Le ragioni, prosegue, risiedono nel fatto che "il venture
capital è un'asset class ancora poco matura", nonché "percepita,
in qualche caso, come confusa".
"Noi li consideriamo investitori
privati, ma le Casse di previdenza sono pezzi del sistema
previdenziale nazionale e come tali sono assoggettati a tutta
una serie di controlli sui loro investimenti", va avanti,
"quindi capiamo bene che ci possono essere delle difficoltà, ma
noi ci dobbiamo impegnare per cercare di rimuoverle, né più, e
né meno di come è stato fatto in altri Paesi".
Per Scornajenchi, perciò, "sarebbe opportuno riprendere i
ragionamenti circa i regolamenti degli investimenti delle Casse"
private dei professionisti, che "sono all'attenzione delle
Istituzioni", conclude, con riferimento al decreto sulle
operazioni finanziarie del comparto, che sarebbe dovuto uscire
dagli uffici del ministero dell'Economia entro il 30 giugno
scorso, così come stabilito dalla precedente Legge di Bilancio.
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