"La pressione fiscale è cresciuta di
0,8 punti percentuali nel terzo trimestre 2024, mentre il
reddito disponibile degli italiani, cresciuto anch'esso dello
0,6%, compensa solo in parte la crescita (1,6%) dei consumi,
nettamente superiore al reddito disponibile. Il mistero si
spiega: gli italiani risparmiano meno per ciascuno dei trimestri
monitorati da Istat". E' quanto osserva Osvaldo Napoli, della
segreteria nazionale di Azione.
"I dati dell'Istituto - prosegue - certificano
l'inadeguatezza della politica di bilancio del governo Meloni.
Il risultato positivo dal lato del consolidamento deficit/Pil
viene pagato da un'economia domestica rattrappita, con la
propensione al risparmio in discesa per sostenere i consumi di
prima necessità. A ciò si aggiunga la nuova impennata dei prezzi
energetici fronteggiando i quali svaniranno dagli stipendi quei
pochi euro in più arrivati con il taglio del cuneo fiscale.
Siamo al cane che si morde la coda, con un governo pago di
galleggiare senza affrontare nessuno dei nodi strutturali che
imbrigliano la nostra economia", conclude.
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