Il voto contrario di Acea al piano
per l'espansione in Sicilia della partecipata fiorentina
Publiacqua "è volto a tutelare gli interessi della società". Lo
precisa Acea in una nota specificando che "un esteso ampliamento
sia territoriale sia oggettivo delle attività della società, è
in contrasto con i principi posti dal Testo unico in materia di
società a partecipazione pubblica e, in particolare, con quelli
posti dall'art. 4 del Testo unico, relativo ai limiti oggettivi
dell'orizzonte di attività delle società a partecipazione
pubblica".
"Quando l'articolo 4 consente che le società a
partecipazione pubblica siano costituite e che si occupino di
'produzione di un servizio di interesse generale' - spiega la
nota - non può che riferirsi a quei servizi di interesse
generale che siano in qualche modo imputabili alla missione
delle amministrazioni pubbliche che rivestono la qualità di
socio e che controllano la società. Quindi, la predetta
estensione sembrerebbe in contrasto con la composizione
societaria di controllo e con le congenite limitazioni
territoriali. Trattandosi del rispetto di norme imperative,
poste a tutela dei principi di concorrenza e di privatizzazione
ed oltretutto affidate dal Tusp alla vigilanza della Corte dei
Conti, si chiede in proposito un approfondimento affidato ad un
legale indipendente".
Inoltre si sottolinea che, "la società è stata costituita a
seguito di una gara pubblica con l'obiettivo di gestire il
servizio idrico della città di Firenze e dei Comuni ricadenti
nella Conferenza Territoriale 3 Medio Valdarno. Ciò rende
incompatibile anche la focalizzazione della società su gare
riguardanti l'erogazione del servizio idrico sul territorio
nazionale, e quindi potenzialmente anche in Regioni
territorialmente lontane, data l'ovvia incertezza e la
conseguente instabilità nel core business della società. -
prosegue Acea - E' necessaria, per proteggere l'utilità sociale,
una focalizzazione degli sforzi sull'ambito territoriale di
Firenze e dei Comuni ricadenti nella suddetta Conferenza
Territoriale 3 Medio Valdarno per dare un futuro certo alla
società, lavorando per l'allungamento dell'attuale concessione e
per il conseguente mantenimento dei livelli occupazionali nel
territorio".
Allo status concessorio, che incide sulla continuità
aziendale, si aggiungono poi considerazioni di ordine
organizzativo ed industriale, che rendono particolarmente
complessa la partecipazione a gare sul territorio nazionale,
continua l'utility.
Contro il piano di espansione hanno espresso parere contrario
anche una serie di Comuni con diritto di voto, mossi da
preoccupazioni simili.
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