Una ventina di sindaci del Sulcis
e un centinaio di lavoratori degli stabilimenti Glencore di
Portovesme e San Gavino hanno raggiunto Cagliari questa mattina
per partecipare alla seduta del Consiglio regionale convocata
per affrontare la vertenza Glencore, in vista dell'incontro
previsto per domani alle 18 a Roma tra l'azienda, il ministro
Urso con la sottosegretaria del Mimit Fausta Bergamotto e la
ministra del Lavoro Marina Calderone.
Nelle tribune dedicate al pubblico nell'Aula del palazzo di
via Roma una delegazione di sindacati e dipendenti - oggi in
sciopero - che seguono gli interventi dei consiglieri sulla
mozione 15 sulla "annunciata chiusura da parte della Portovesme
Srl - Glencore della linea zinco e delle gravi conseguenze per i
lavoratori e il territorio", a prima firma del presidente della
commissione Industria e Attività produttive Antonio Solinas.
Tra i presenti anche il deputato di Fdi Gianni Lampis,
rappresentante del Medio Campidano, che domani parteciperà
all'incontro nella Capitale: "Glencore deve fare un passo
indietro, ora ha buttato giù la maschera dopo anni di prese in
giro, ha minacciato di fermare la linea zinco e questo significa
che tutto ciò che ci è stato promesso in questi anni erano solo
falsità - sostiene sollecitato dai giornalisti -: nessun piano
di bilancio, la mancata volontà di sottoporre il progetto
industriale e la valutazione di impatto ambientale, lo
stabilimento di San Gavino già fermato da diverso tempo".
La critica principale che arriva dai banchi dei consiglieri e
dalla mobilitazione del territorio è che la multinazionale in
questi ultimi dieci anni ha ottenuto oltre 160 milioni di
sovvenzioni pubbliche "e quindi oggi tenere poca produzione solo
per non fare le bonifiche significa ancora prendere in giro la
Sardegna, i lavoratori, ma soprattutto quella che è la debole
economia della nostra terra".
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