Si celebra in tutto il mondo la Giornata della Gentilezza, con l’obiettivo di promuoverne il potere positivo verso gli altri e verso sé stessi. La data del 13 novembre è stata scelta perché ricorda il giorno d’inizio della conferenza del World Kindness Movement di Tokyo nel 1997, che portò alla firma della Dichiarazione della Gentilezza.
In occasione dell’XI Assemblea mondiale della gentilezza che si è tenuta a Palermo ad ottobre scorso ci si è interrogati sulla possibilità di misurare gli effetti reali degli atti di gentilezza. Secondo lo studioso Alan Williams, non solo la misurazione è possibile, ma ha anche una precisa formula matematica che mette in relazione chi la pratica con l’ambiente circostante. Ambasciatori, ispiratori, esperti provenienti
da tutto il mondo si sono ritrovati oggi per discutere di gentilezza come strumento sociale. La scuola, la pubblica amministrazione, la cura della salute mentale e le carceri tra i temi trattati per capire se, come recita il titolo dell’evento -“Kindness will change the world”- la gentilezza possa davvero cambiare il mondo.
“Abbiamo voluto studiare come la gentilezza si muove attraverso le reti, creando onde di cambiamento positivo” ha detto Williams che ha presentato l’Equazione della gentilezza, una formula che può essere utilizzata per valutare un atto di gentilezza scomponendolo nelle sue componenti principali. “Nella sua forma più semplice - ha spiegato Williams - l’equazione della gentilezza spiega come una combinazione di prontezza, espressione e impatto si combinano in un atto di gentilezza che può quindi diffondersi tramite l'effetto a catena per creare potenzialmente gentilezza fino all'infinito”. Una nuova prospettiva, quindi, su come funziona la gentilezza, misurando non solo l'atto iniziale ma anche il suo impatto esteso. L'equazione introduce, infatti, il concetto di “splash”, il beneficio reciproco fra chi dona gentilezza e l’ambiente circostante.
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