Sotheby's ha raggiunto un
accordo con la procura di New York accettando di pagare più di
sei milioni di dollari per chiudere i procedimenti a suo carico
per aver aiutato i clienti a non pagare le tasse. Lo riportano i
media americani.
Secondo l'ufficio della procuratrice Letitia James la casa
d'aste aveva "incoraggiato i clienti a sostenere
fraudolentemente che le opere d'arte che avevano acquistato
erano destinate alla rivendita". Uno schema che ha permesso "di
evitare di pagare le tasse sulla vendita di decine di milioni di
dollari di opere d'arte acquistate tra il 2010 e il 2020".
Stando ai documenti della procura, che ha avviato le azioni
legali nel novembre 2020, "un importante cliente identificato
come 'il collezionista' ha acquistato opere d'arte da Sotheby's
per un valore di 27 milioni di dollari tra il 2010 e il 2015
utilizzando certificati di rivendita per ottenere l'esenzione
fiscale". La casa d'aste "sapeva" che le opere erano destinate
alla sua collezione privata e "i dipendenti di Sotheby's hanno
persino contribuito a installarle" a casa di questa persona. Non
solo la casa d'aste, di proprietà dal 2019 del miliardario
franco-israeliano e marocchino Patrick Drahi, ha rilasciato
falsi certificati di rivendita "almeno ad altri sette clienti"
tra il 2012 e il 2020, dopo aver "suggerito loro di
utilizzarli". Oltre alla sanzione pecuniaria, la casa d'aste
dovrà attuare "riforme significative" per garantire ltrasparenza
"sulle intenzioni finali" dei suoi acquirenti.
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