La Marina argentina ha annunciato il ritrovamento, in fondo all'Oceano Atlantico, del sottomarino ARA San Juan, scomparso un anno fa con 44 membri di equipaggio. Il sottomarino è stato individuato a 800 metri di profondità al largo della penisola di Valdes, in Patagonia. La Marina ha riferito che il ritrovamento è stato possibile grazie ad un sommergibile telecomandato dalla nave americana Ocean Infinity, recentemente noleggiata per cercare il sottomarino. La scoperta è stata annunciata due giorni dopo una commemorazione delle vittime organizzata dai familiari il 15 novembre, giorno della scomparsa.
Lo scafo del sottomarino "è totalmente deformato, disarticolato, a causa di un'implosione" ha dichiarato il capitano Gabriel Eduardo Attis, comandante della base navale di Mar del Plata. In una conferenza stampa trasmessa in diretta tv, Attis ha aggiunto che l'elica è parzialmente sommersa e ci sono rottami nel raggio di 70 metri. L'ufficiale ha poi sottolineato che "lo scafo nel suo complesso è rimasto intero, anche se ha perso praticamente tutto ciò che era attaccato esternamente, mentre nella parte superiore tre alberi, corrispondenti ai due periscopi e all'asta della bandiera, sono fortemente piegati". L'elica inoltre risulta parzialmente insabbiata nel fondale. Fra le altre deformazioni osservate dall'esterno, ha proseguito, l'area di alloggiamento dei missili ed i camerini degli ufficiali appaiono completamente "sprofondati verso l'interno dello scafo". Dopo aver ribadito che "tutto il materiale staccatosi dal sottomarino giace in un raggio di 70 metri, Attis ha sostenuto che "questo lascia pensare ad una implosione avvenuta poco prima che l'unità toccasse il fondo dell'oceano".
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