I cileni tornano alle
urne per le amministrative, dove eleggeranno 16 governatori, 345
sindaci, 302 consiglieri regionali e 2.256 comunali. Dopo la
riforma approvata dal Parlamento, queste elezioni si svolgeranno
per la prima volta nell'arco di due giorni (il 26 e il 27
ottobre) a causa dell'obbligatorietà del voto reintrodotta due
anni fa. Secondo le proiezioni della vigilia la partecipazione
elettorale si aggirerà intorno al 75% degli aventi diritto, pari
ad oltre 11 milioni di cileni sui 15 aventi diritto. La multa
per chi non giustificherà il mancato suffragio è pari a 33 euro
(33.280 pesos cileni).
Secondo i sondaggi della vigilia l'opposizione di destra,
seppur divisa tra quella tradizionale e la ultraconservatrice
del partito Repubblicano dell'ex candidato presidenziale Jose
Antonio Kast, dovrebbe aggiudicarsi il controllo di circa il 35%
dei comuni e la metà dei governatori di tutto il Cile.
Il partito del presidente Gabriel Boric, il Frente Amplio di
sinistra, dovrebbe vedere riconfermato Tomas Vodanovic, il
sindaco di Maipu, uno dei comuni più grandi del paese della
regione metropolitana della capitale Santiago, con oltre mezzo
milione di abitanti. Inoltre è favorito anche nei comuni di
Ñuñoa e Viña del Mar.
Claudio Orrego, indipendente ed ex membro del partito
Democratico Cristiano, potrebbe invece diventare governatore
della regione metropolitana di Santiago, a detta dei sondaggi.
Da tenere d'occhio infine il partito Sociale Cristiano,
formato appena due anni fa dalla comunità evangelica cilena e di
ispirazione conservatrice.
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