Le elezioni regionali e
comunali in Cile hanno segnato un ritorno della destra
tradizionale nella maggior parte dei comuni. Il blocco di
opposizione è passato da 87 a 123 sindaci rispetto al 2021,
mentre la sinistra è scesa da 150 a 110.
Tra le vittorie più rilevanti c'è stata quella di Santiago, dove
l'alleato comunista di Gabriel Boric, Irací Hassler, che era in
corsa per la rielezione, ha perso di 22 punti contro l'ex
ministro della Difesa di Sebastián Piñera, Mario Desbordes. In
questo modo, il Partito Comunista perde un territorio importante
ma riesce a conservare Recoleta con Daniel Jadue, nonostante la
condanna a suo carico.
E nonostante lo smottamento nella capitale cilena e il calo
del numero totale di sindaci, i candidati sostenuti dal Frente
Amplio di Boric sono riusciti a mantenere alcune importanti
roccaforti come Vila del Mar dove Macarena Ripamonti ha vinto le
elezioni con il 51,41% e Tomás Vodanovic è stato rieletto
sindaco di Maipú.
Per la maggior parte degli analisti, i risultati di questo
fine settimana hanno segnato un chiaro trionfo della candidata
presidenziale di destra Evelyn Matthei sul suo rivale di estrema
destra José Antonio Kast, anche se tutti concordano sul fatto
che per le elezioni presidenziali del prossimo anno lo scenario
resta aperto.
A livello di governatori regionali solo 5 candidati sono
riusciti a vincere al primo turno. Gli altri 11 dovranno andare
al ballottaggio il 24 novembre.
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