Il parlamento del Nicaragua interamente controllato dal governo sandinista di Daniel Ortega, ha approvato oggi all'unanimità un emendamento costituzionale che aumenta il mandato presidenziale da cinque a sei anni e crea la carica di "co-presidente".
In questo modo il presidente Ortega e sua moglie, la vice Rosario Murillo, rafforzano il già ferreo controllo dell'apparato sandinista sullo Stato avviato negli ultimi anni con la proscrizione dei partiti oppositori e la persecuzione dei dissidenti.
Secondo la Costituzione del Nicaragua, le riforme della Costituzione devono essere approvate da due diverse legislature prima di entrare in vigore. L'attuale legislatura terminerà a dicembre e la prossima inizierà il 10 gennaio 2025, quando si stima che la riforma sarà approvata integralmente.
Per l'opposizione l'iniziativa legalizza "il potere assoluto" di Ortega e di sua moglie, mentre l'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) ha accusato la coppia presidenziale di voler "perpetuarsi al potere" atrraverso il "controllo assoluto sullo Stato".
La creazione della figura del "copresidente" appare ritagliata su misura per l'attuale ruolo di Murillo, di cui Ortega ha detto più volte che gode del suo stesso potere alla guida dell'Esecutivo. Secondo il testo, i copresidenti possono nominare i vicepresidenti senza che questi siano eletti con voto popolare.
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