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Ecuador, sparizione forzata di 4 adolescenti denunciata all'Onu

Ecuador, sparizione forzata di 4 adolescenti denunciata all'Onu

Dopo l'arresto da parte di militari

QUITO, 24 dicembre 2024, 02:30

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Il parlamento dell'Ecuador ha avviato una procedura di urgenza presso il Comitato delle Nazioni Unite contro le sparizioni forzate invocando l'intervento dell'agenzia Onu nel caso della scomparsa di quattro adolescenti - di età compresa tra gli 11 e i 15 anni - a seguito dell'arresto da parte di una pattuglia delle forze armate lo scorso 8 dicembre nella città costiera di Guayaquil. I deputati dell'assemblea legislativa ecuadoriana hanno inoltre ordinato alla commissione parlamentare per la protezione dei bambini di "avviare un processo di indagine sulla scomparsa" che ha causato un'onda di emozione e indignazione nell'opinione pubblica del Paese.
    "Bisogna metterci la faccia e dire al Paese, a tutti gli ecuadoriani, soprattutto ai genitori di Josué, Ismael, Saúl e Steven, dove si trovano i loro figli", ha sottolineato la presidente del parlamento ecuadoriano, Viviana Veloz, in una nota in cui ha criticato il ministro della Difesa, il comando congiunto delle forze armate e lo stato maggiore dell'aeronautica militare.
    Dopo le denunce delle famiglie e la diffusone delle immagini delle telecamere di video-sorveglianza che mostrano i militari aggredire i giovanissimi nel corso dell'arresto, la procura ha avviato un'indagine per risalire alla dinamica della sparizione e alla localizzazione dei ragazzini.
    Secondo la versione ufficiale del ministero della Difesa i quatto minori, arrestati nella città di Guayaquil con l'accusa di aver tentato un furto in un centro commerciale, erano stati liberati subito dopo. Secondo la ricostruzione del padre di una delle vittime che ha ricevuto la telefonata del figlio quindicenne prima di sparire nel nulla, i quattro sarebbero stati trasportati nella nella base dell'aeronautica militare nella città di Taura, a 40 chilometri da Guayaquil da dove si sono perse le tracce.
    Dal canto suo, il presidente Daniel Noboa ha ribadito che "chiunque sia coinvolto nella vicenda" risponderà per quanto accaduto. "Non copriremo nessuno, difenderemo il principio della giustizia sociale", ha aggiunto.
   

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