Oggi, l'Ambasciatore d'Italia a Oslo, Stefano Nicoletti, è a Reykjavík in Islanda per partecipare alla sessione inaugurale di Arctic Circle 2023, la più grande rete di dialogo e cooperazione internazionale sul futuro dell'Artico, che si tiene presso il centro conferenze Harpa dal 19 al 21 ottobre.
L'Arctic Circle - spesso definita la
'Davos dell'Artico' - riunisce ogni anno ad ottobre più di 2.000
partecipanti provenienti da oltre 60 Paesi, fra cui ovviamente
quelli artici.
L'assemblea dell'Arctic Circle prevede quest'anno ha un denso
programma di eventi con più di 700 relatori suddivisi in 200
sessioni e rappresenta la più grande rete di dialogo e
cooperazione internazionale sul futuro dell'Artico e ospita capi
di Stato e di Governo, Ministri, membri parlamentari,
rappresentanti indigeni, funzionari, esperti, scienziati,
imprenditori e attivisti provenienti dalla comunità
internazionale interessata all'Artico.
L'Italia prende parte all'assemblea ed è presente in forze a
questa edizione animando due specifiche sessioni che valorizzano
la presenza scientifica itslisns nell'Artico.
Le sessioni sono
state organizzate dal Cnr in collaborazione con l'Ambasciata ad
Oslo e l'inviato speciale per l'Artico, il ministro
plenipotenziario Carmine Robustelli. L'Ambasciatore Nicoletti
introduce la sessione tematica di oggi dal titolo "The Italian
contribution to monitoring and sustainable development of the
Arctic" (Il contributo italiano al monitoraggio e allo sviluppo
sostenibile dell'Artico) che verrà conclusa dal direttore
dell'Istituto di scienze polari del Cnr, Carlo Brabante, che
presenterà il futuro della ricerca scientifica e tecnologica
italiana nell'Artico. Sono inoltre previsti interventi sul
monitoraggio e lo sviluppo sostenibile dell'Artico da parte di
inviati del Cnr e del Laboratorio Osservazioni e Misure per
l'Ambiente e il Clima del Centro di Ricerca Enea.
La seconda sessione italiana, dal titolo "Towards an Arctic
critical zone observatory" (Verso un osservatorio per la zona
critica dell'Artico), si terrà domani e sarà introdotta da
Antonello Provenzale, direttore dell'Istituto di Geoscienze e
georisorse del Cnr, la sessione prevede interventi da parte di
ricercatori, professori e direttori scientifici italiani e
stranieri sulle sfide della zona critica dell'Artico, con
esperti ambientali e un rappresentante della comunità indigena
Inupiat.
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