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Tim Walz, il governatore che sussurra al Midwest

Tim Walz, il governatore che sussurra al Midwest

Ex insegnante ed ex allenatore, piace ai moderati e alla Gen Z

WASHINGTON, 07 agosto 2024, 13:23

Benedetta Guerrera

ANSACheck
Harris sceglie come vice governatore del Minnesota © ANSA/AFP

Harris sceglie come vice governatore del Minnesota © ANSA/AFP

"Guerriero con il sorriso", "uomo di sani valori", "gran lavoratore". A leggere alcune delle definizioni di Tim Walz, scelto da Kamala Harris come vice presidente, emerge subito un tratto fondamentale del 60enne governatore del Minnesota: è un normale americano del Midwest, che la candidata democratica spera di strappare all'alto rappresentante dell'America rurale, il vice presidente di Donald Trump, JD Vance.
    Se si scava più a fondo nella biografia di Walz, tuttavia, viene fuori un profilo tutt'altro che ordinario. Nato in una cittadina del Nebraska, ha servito nella guardia nazionale americana per 24 anni viaggiando in tutto il mondo, anche in Europa. E' diventato un docente, prima in Cina dove si è recato anche in vacanza con la moglie per diversi anni, poi in Nebraska e infine in Montana, dove ha insegnato geografia in un liceo ed ha perfino allenato la squadra di football della scuola. La passione per l'insegnamento ha caratterizzato anche tutta la futura carriera politica di Walz che, infatti, nell'accettare la candidatura a vice presidente ha detto di sentirsi come il "primo giorno di scuola". E da governatore ha sempre messo al primo posto l'istruzione e il benessere degli studenti tanto da varare un provvedimento per garantire pasti gratuiti nelle scuole del Minnesota per i bambini di famiglie indigenti.
    Uomo di sinistra, già nel 1999 quando per i democratici non era ancora un priorità, si batteva per i diritti della comunità gay, è stato uno dei primi a legalizzare la marijuana nel suo Stato e dopo l'omicidio di George Floyd a Minneapolis ha avviato una profonda riforma della polizia. L'assassinio dell'afroamericano da parte degli agenti nel maggio 2020 sarà di sicuro un tema al centro della campagna dei suoi avversari repubblicani che, in passato, lo hanno attaccato per non aver represso le violente proteste scoppiate nelle strade della città dopo la tragedia. Trump lo ha definito un "pericoloso estremista" ma con i suoi 12 anni al congresso e 5 alla guida del Minnesota, la faccia rassicurante e i capelli bianchi Walz ha molte chance di conquistare i democratici moderati e gli indecisi, zoccolo duro nello Stato dove comunque il Grand old party non vince dai tempi di Richard Nixon.
    Sposato dal 1994 con Gwen, anche lei insegnante e paladina dei diritti civili, ha due figli Hope e Gus, di 23 e 18 anni, grazie alla fecondazione in vitro. Il governatore ha parlato apertamente del ricorso alla procedura e ha anche approvato una legge per tutelare il diritto all'aborto delle donne del Minnesota. "Gwen e io abbiamo due bellissimi bambini grazie all'assistenza sanitaria e ai diritti riproduttivi. Questo problema è profondamente sentito dalla nostra famiglia e tanti altri". Una volta finanziato dalla Nra, dopo la sparatoria di massa ad un concerto di Las Vegas nel 2017, ha donato l'intera somma donata dalla potente lobby delle armi a un'organizzazione che sostiene le famiglie dei soldati caduti.
    E dopo la strage nella scuola di Parkland, in Florida, nel 2018, ha scritto un editoriale su Star Tribune spiegando come era cambiata la sua opinione sulle armi. Un'evoluzione questa che potrebbe renderlo familiare agli occhi di tanti americani medi di sinistra. Nonostante l'età Walz piace anche ai giovani della Gen Z, forse per il suo modo diretto e sintetico di esprimere le sue opinioni come quell'attacco ai repubblicani che è diventato virale sui social media. "Questi sono proprio strani ('weird', la parola originale). Ma non ci spaventano, ci fanno rabbrividire sì, ma non ci spaventano". Un'offesa non esplicitamente violenta né aggressiva ma che in maniera sottile contrappone la "normalità" alla "stranezza" intesa in senso negativo incarnata da Trump che, infatti, se l'è presa particolarmente per quell'aggettivo apparentemente innocuo.
   

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