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L'appello di Roma e Berlino: 'Chi può lasci subito il Libano'

L'appello di Roma e Berlino: 'Chi può lasci subito il Libano'

Netanyahu a Hezbollah: 'La risposta arriverà e sarà dura'. Il ministro degli esteri Tajani: 'Ho chiesto di proteggere l'Unifil, necessaria una de-escalation'.

29 luglio 2024, 16:49

Redazione ANSA

ANSACheck
Il premier israeliano Netanyahu © ANSA/AFP

Il premier israeliano Netanyahu © ANSA/AFP

"Seguiamo con grande attenzione non soltanto i nostri 1200 militari che addestrano le forze armate libanesi, ma anche i 3000 italiani. Siamo pronti a qualsiasi evenienza nel caso in cui, e ci auguriamo che non accada, la situazione dovesse peggiorare. Ci impegnano a fare tutto ciò che serve per tutelare l'incolumità degli italiani che vivono in Libano. Certamente oggi invitiamo gli italiani che sono in Libano alla massima prudenza. Chi può rientrare lo faccia. Sconsigliamo nella maniera più ferma di andare in quel Paese fin quando la situazione è così complicata". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

"Ho parlato con i Ministri di Israele Israel Katz e del Libano Bou Habib per evitare una nuova guerra", ha aggiunto Tajani secondo il quale "interrompere la spirale di violenza è possibile. Il governo è impegnato per la pace e la stabilità, anche attraverso il contingente italiano Unifil per il quale ho chiesto protezione. Il rispetto della risoluzione Onu 1701 è cruciale".

"In due lunghe telefonate ho sentito il ministro degli esteri del Libano e di Israele. Siamo preoccupati per l'inizio di un'escalation nell'area. Ho ribadito a entrambi i ministri l'impegno dell'Italia per una de-escalation", ha aggiunto, chiedendo che "venga applicata la risoluzione per la creazione di una zona blu per evitare una ripresa delle ostilità sospese. Noi lavoriamo per la pace, e ci auguriamo che un rafforzamento delle forze armate libanesi possa contenere Hezbollah".

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Commentando la lettera di Giorgia Meloni a Ursula von der Leyen, Tajani ha quindi sottolineato: "Mi pare che la libertà di stampa nel nostro Paese non sia assolutamente violata. Poi se ci sono strumentalizzazioni politiche va bene, ma non mi pare che la Rai sia un luogo dove c'è una dittatura culturale".

"Non va strumentalizzata politicamente ogni volta - ha aggiunto - la posizione della Rai. Mi pare che tutte le forze politiche abbiano ampio spazio, e questo vale anche per le tv private. Non vedo in Italia rischi per lo Stato di diritto. Chi lo dice non conosce la situzazione italiana".

Parlando quindi di politica nazionale e delle prossime elezioni regionali, il leader di Forza Italia ha sottolineato che "sull'election day, si valuterà tutti assieme. Sono le regioni che decidono. Bisogna trovare una soluzione tra le Regioni e poi vedere di fare un decreto del governo che possa fissare in un solo giorno, cosa preferibile, il voto delle tre regioni: Liguria Umbria e Emilia Romagna". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani al margine della conferenza stampa di FI commentando l'ipotesi di un election day per le prossime elezioni Regionali. 

In LIguria, ha aggiunto, "Toti si è dimesso due giorni fa. Se avessimo trovato un candidato saremmo un'associazione di maghi, non un coalizione politica. Troveremo il miglior candidato possibile. Anch'io credo che sia preferibile un candidato civico. Dovremo andare a occupare spazi che la sinistra sembra lasciare liberi candidando l'ex ministro Orlando: decisione che va nell'impegno forte a sinistra e lascerebbe senza voce i moderati, che invece rappresentano la maggioranza in Liguria".

Berlino, 'i tedeschi lascino il Libano finché c'è tempo'

Il ministero degli esteri di Berlino ha invitato tutti i tedeschi a lasciare il Libano a causa del rischio di escalation. Lo riporta il Guardian. Un portavoce del ministero ha detto in un briefing governativo che si ritiene che circa 1.300 cittadini tedeschi siano nel Paese e che tutti dovrebbero sfruttare l'opportunità di andarsene "finché c'è ancora tempo". Ha detto che ci sono ancora voli per la Turchia e l'Unione Europea e che i tedeschi dovrebbero approfittare della finestra ancora disponibile. 

Autorità Libano, due morti in raid Idf nel sud del Paese

Due persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite - tra cui un bambino - in un attacco di droni israeliani fuori dalla città di Shaqra, nel Libano meridionale. Lo ha affermato la protezione civile libanese secondo quanto riportato da Reuters sul suo sito web. Il servizio di soccorso non ha specificato se le vittime siano combattenti o civili. Si tratta del primo raid mortale israeliano in Libano dall'attacco attribuito a Hezbollah che sabato che ha ucciso 12 persone sulle alture del Golan. Una salva di razzi è stata lanciata dal Libano verso l'area dello svincolo di Gomeh nel nord di Israele. Lo ha fatto sapere l'Idf citato dai media aggiungendo che i razzi sono caduti in aree aperte. Non sono segnalate vittime al momento. Le sirene d'allarme stanno risuonando nel nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha riferito l'Idf. I media hanno segnalato in particolare le comunità di Kfar Yuval, Kiryat Shmona, Margaliot, Metulla, Tel Hai, Kfar Giladi, Beit Hillel, Manara, Misgav Am e Ma'ayan Baruch.

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