Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato la manovra. Il testo è atteso in Parlamento.
I provvedimenti della manovra economica
Si amplia la platea dei lavoratori che, con la prossima manovra, beneficeranno degli effetti del taglio del cuneo fiscale. Ad annunciarlo, durante una iniziativa della Lega, è il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che fa sapere che salirà da 35mila a 40mila euro la soglia di reddito interessando, così, 1,3 milioni di lavoratori in più rispetto ai 13 già toccati dalla misura attualmente in vigore.
Tra le novità della prossima legge di bilancio ci sarà anche l'aumento dei fringe benefit per i nuovi assunti che accettano di traferire la loro residenza oltre i 100 chilometri e far aumentare la mobilità del lavoro. Per loro, fa sapere Giorgetti, il bonus fiscale sarà fino a 5mila euro. Per le pensioni minime, intanto, dovrebbe essere confermato l'incremento del 2,7% oltre all'inflazione.
Dovrebbero quindi arrivare a 620,92 euro crescendo di sei euro rispetto ai 614,77 attuali. Mentre la manovra è ancora attesa al Colle, intanto, i partiti, anche di maggioranza, avanzano le proprie richieste di possibili modifiche. "Non siamo felicissimi - sottolinea senza mezzi termini il capogruppo di FI in commissione Bilancio al Senato, Dario Damiani - del tetto agli stipendi dei manager pubblici. In questi anni, proprio a causa del tetto, molti manager hanno lasciato la pubblica amministrazione per le aziende private. Serve una riflessione". E se FI fa capire che proverà a modificare questa misura la Lega, dal canto suo, annuncia che proporrà modifiche al decreto fiscale collegato.
"L'anno scorso grazie alla Lega - rivendica il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli - si è provveduto a rateizzare il maxi-acconto di novembre 2023 per i contribuenti. Quest'anno l'obiettivo è non solo rendere strutturale la misura ma anche estenderla ai contributi Inps". I partiti, anche di maggioranza, inoltre, si concentrano anche sulle possibili modifiche al ddl concorrenza. E arriva un emendamento bipartisan per prorogare l'entrata in vigore da gennaio della polizza obbligatoria anti-catastrofi per le imprese introdotta con la scorsa legge di bilancio. Il tentativo parlamentare di posticipare di un anno è bipartisan (a chiederlo sono FI, M5S, IV, gruppo Misto e Noi Moderati). Una proposta simile era stata avanzata da FdI nell'esame del dl omnibus, ma l'emendamento era stato poi ritirato. Nel pacchetto delle proposte di modifica alla legge annuale sulla concorrenza c'è anche chi propone di estendere la platea del concordato. Due emendanti identici di M5s e FI chiedono, infatti, di ammorbidire una delle condizioni ostative per l'adesione alla misura. L'ipotesi avanzata è quella di alzare dal 40% al 65% la percentuale di redditi derivante dall'esercizio d'impresa o di arti e professioni conseguiti ma esclusi dalla base imponibile oltre la quale non è possibile aderire. Si tratta di una proposta che, anche qualora approvata, non potrebbe comunque entrare nell'attuale concordato a cui è necessario aderire entro il prossimo 31 ottobre. La Lega chiede, infine, di permettere ai clienti vulnerabili attualmente nel servizio elettrico di maggior tutela di accedere alle tutele graduali, dove - al momento - si riscontrano condizioni di mercato vantaggiose.
Da capire, poi, tra i temi aperti, come finirà la vicenda balneari. Per il momento, infatti, restano accantonati gli emendamenti al decreto infrazioni che trattano questo tema. Il centrodestra lavora ancora, infine, sulla norma cosiddetta salva-Milano. E' stato depositato in commissione Ambiente ma è ancora in valutazione un emendamento di Fratelli d'Italia a prima firma di Fabrizio Rossi riguardante, tra le varie cose, una interpretazione autentica delle norme per le quali la magistratura ha deciso una serie di blocchi di cantieri edilizi milanesi in base al fatto che alcuni interventi, anche solo di ampliamento o ricostruzione, erano stati realizzati sulla base di una semplice SCIA.
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