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Scarpette, panchine, nastri rossi: i simboli contro la violenza sulle donne

Scarpette, panchine, nastri rossi: i simboli contro la violenza sulle donne

Il rosso presente in molte campagne di contrasto e di sensibilizzazione, luci rosse anche sui monumenti delle città

20 novembre 2024, 19:06

di Enrica Di Battista

ANSACheck
Simboli contro la violenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Simboli contro la violenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scarpette rosse, panchine rosse, fiocchi rossi: il colore rosso del sangue delle donne uccise è una costante nei simboli usati per sensibilizzare su femminicidi e violenze, non solo nella Giornata internazionale di eliminazione della violenza di genere del 25 novembre.

Dove nascono e che significato hanno questi simboli?

 

Le scarpe rosse sono il simbolo principale del contrasto alla violenza contro le donne, dai maltrattamenti ai femminicidi. La storia delle scarpette nasce in Messico, a Ciudad Juarez, cittadina nota per detenere il triste primato del più alto numero di femminicidi al mondo: negli ultimi trent'anni solo a Juarez sono state assassinate oltre 2300 donne. Qui l'artista messicana Elina Chauvet, per ricordare le donne vittime di violenza, compresa la sorella assassinata dal marito a soli venti anni, nel 2009 collocò in una piazza 33 paia di scarpe da donna, tutte rosse. Oggi sono l'immagine più usata nelle campagne di sensibilizzazione, sulla stampa, nelle installazioni. 

La panchina rossa, sempre più diffusa e presente nelle città e anche nei paesi, è un altro simbolo della lotta alla violenza di genere: un luogo dove fermarsi, anche seduti, a riflettere.

Ultimamente si è diffusa anche l'abitudine di usare un nastro o fiocco rosso appuntato al bavero di una giacca o come logo nelle campagne di comunicazioni contro la violenza. Anche se il nastro rosso nasce nel 1991 come simbolo internazionale della lotta all'Aids. Declinati in vari colori, vengono chiamati "nastri della consapevolezza" per porre l'attenzione su una causa da combattere.

Il rosso è stato poi protagonista di molte campagne social contro la violenza di genere. Nel 2018 l'allora vicepresidente della Camera Mara Carfagna lanciò la campagna Non è normale che sia normale, dove la stessa ex ministra delle Pari Opportunità si faceva il segno con il rossetto rosso sul volto. Sui social, sul web, sui giornali e in televisione venne trasmesso un video in cui personaggi noti si facevano un segno rosso contro la violenza sotto l'occhio.

Ancora oggi di rosso vengono illuminati i monumenti di molte città nella Giornata internazionale di eliminazione della violenza di genere del 25 novembre. 

Video Femminicidi, Palazzo Madama si tinge di Rosso

 

 

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