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Levi Montalcini, l'errore è sempre una crescita

Levi Montalcini, l'errore è sempre una crescita

La nipote Piera: "Il monito è ritornare ad una forma meno competitiva della vita"

ROMA, 19 giugno 2024, 13:11

Emanuela De Crescenzo

ANSACheck
Rita Levi Montalcini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rita Levi Montalcini - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' un tema caro a mia zia. Mi sembra che ci sia bisogno non solo da parte dei ragazzi che stanno cercando il loro futuro, ma anche dagli adulti, di capire che il mondo è complesso. Bisogna lasciare liberi i nostri figli, bisogna lasciare che provino, sbaglino e imparino dall'errore e che l'errore non sia più visto come un fallimento ma come un momento di crescita. Oggi i ragazzi che sbagliano si sentono in colpa, a noi quando sbagliavamo ci dicevano 'un'altra volta non ti capita più'". A dirlo all'ANSA è Piera Levi Montalcini, nipote di Rita, premio Nobel per la Medicina nel 1986, che stamani ha appreso da un amico giornalista che uno scritto della zia, tratto dal libro del 1988 dal titolo 'Elogio dell'imperfezione', è stato scelto per una delle tracce dei temi dell'esame di maturità. Una riflessione della scienziata sull'accettare i propri limiti.
    "E' una sorpresa e sono contenta che della zia ci si ricordi.
    Quando lei è mancata avevo scritto due righe in cui dicevo 'aiutatemi a non dimenticarla': mi sembra che siamo sulla buona strada", racconta Piera Rita Montalcini, ingegnere elettronico, che si è occupata di informazione e robotica "in anni in cui al Politecnico eravamo 7 donne su 2000" ed ora si occupa delle oltre cento scuole intitolate alla zia.
    Per la nipote della scienziata il brano scelto si presta a più letture. Come quello che "bisogna ritornare ad una forma meno competitiva della vita e più vivibile: godersi quello che si ha e non desiderare quello che non si ha". E sottolinea che si tratta di un argomento caro alla zia "perchè parla di lavoro, perseveranza, intuizione, osservazione, ragionamento. Bisogna guardare quello che ti circonda, cercare di capirlo e vedere se è migliorabile, quindi l'elogio dell'imperfezione è anche prendere spunto da una cosa che funziona in un certo modo per ragionare se si può farla funzionare meglio. Bisogna essere aperti alle opportunità e di non affannarsi a voler raggiungere rapidamente una meta. I ragazzi devono non aver paura, ma la paura si vince se siamo educati essere autonomi e convinti di essere capaci di fare le cose. Un grande stimolo a non mollare se una cosa ti piace... ci provi e alla fine ci riesci". E' convinta che la traccia sarà scelta da tante ragazze, ma "anche da moltissimi maschi che sentono il bisogno di avere qualcuno che li indirizzi verso un modo più rilassato di affrontare la vita, quest'ansia di arrivare, di essere perfetti: va bene essere stimolati ma non pressati".
    Per Piera Levi Montalcini sua zia "sarebbe stupita e contenta" di essere stata scelta, lei, premio Nobel, che conseguì la maturità in un liceo femminile. Il suo esame lo raccontò in una lettera: "Mi è capitata la cosa peggiore che mi potesse capitare, quella di dover tagliare e cucire un'intera camicia da notte da donna". 

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