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Valerio Mastandrea: 'Nonostante e l'amore nel 'limbo''

Valerio Mastandrea: 'Nonostante e l'amore nel 'limbo''

Morante e Musella su red carpet per Free Palestine

ROMA, 28 agosto 2024, 20:41

Francesco Gallo

ANSACheck
Mastandrea, Angiolini e Papaleo al 25/o Lucania Film Festival - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mastandrea, Angiolini e Papaleo al 25/o Lucania Film Festival - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cosa c'è mai nella 'terra di mezzo' quando si è tra la vita e la morte? C'è anche in quello spazio una vita, casomai diversa, ma in cui si è ancora capaci di amore? In questa sottile nuvola esistenziale si colloca il secondo film di Valerio Mastandrea, 'Nonostante', che racconta questa sorta di limbo 'pieno di vita' in cui si trovano dei malati in coma in ospedale. Assenti per i parenti in trepida attesa del loro risveglio, ma tra loro ben presenti e capaci di amicizia e amore.

    Il film - che apre la sezione Orizzonti di Venezia 81 e da marzo 2025 sarà in sala con Bim - ha il soggetto e sceneggiatura firmati anche da Enrico Audenino e Mastandrea, uomo in coma ormai geloso ormai della sua stanza, protagonista assoluto di questo ospedale.

    È lui a parlare e scherzare con gli altri ricoverati come lui (Lino Musella, Laura Morante e Justin Alexander Korovkin), i soli che lo vedono (a parte il personaggio interpretato da Giorgio Montanini che frequenta i comatosi facendo di tutto per risvegliarli).

    "Io sono un 'Nonostante' - dice al Lido Mastandrea al suo secondo film da regista dopo Ride (2018) - e come me siamo tanti al mondo. Persone che possono essere attraversate da un sentimento enorme e che possono accoglierlo. L'idea l'ho presa da un poeta, Angelo Maria Ripellino, che in una sua opera parlava della sua esperienza in sanatorio, dicendo che siamo tutti dei 'nonostante', sferzati dal vento che cercano di resistere alle sofferenze della vita".

    Volevamo raccontare una storia d'amore inserendola in un contesto originale", sottolinea ancora Mastandrea. "L'idea dell'ospedale e delle persone in coma era talmente estrema da apparire subito una metafora perfetta. Ci siamo concentrati su vita e morte come simboli. Le persone ferme nei letti rappresentano le persone ferme nella vita, e l'incontro con l'amore ti mette davanti a una fragilità che devi avere il coraggio di affrontare".

    E proprio a chi per amore torna a vivere, a muoversi, Mastandrea dedica in qualche modo il film: "A chi - sottolinea -, di fronte a un sentimento così forte, decide alla fine di non scappare".
    Ma nei titoli di coda compare in realtà un'altra dedica molto più personale, quella alla memoria del padre, morto dieci anni fa, nel 2014.

    Sul tappetto rosso stasera al Lido Laura Morante e Lino Musella hanno manifestato con un volantino a ventaglio (con scritto Stop a Gaza Genocide) e una maglietta il loro sostegno a Free Palestine.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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