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Pogacar genio senza tempo della bici, Merckx lo incorona

Pogacar genio senza tempo della bici, Merckx lo incorona

Il Cannibale: 'Qualcosa di sovrumano, lui al di sopra di me'

ROMA, 30 settembre 2024, 17:43

di Alessandro Castellani

ANSACheck
Pogacar, tris come Merckx e Roche - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pogacar, tris come Merckx e Roche - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Ciò che ha realizzato è inimmaginabile, qualcosa di sovrumano, stento a credere a ciò che ho visto. Ormai é evidente che Tadej Pogacar è al di sopra di me, anche se i paragoni fra epoche diverse non mi piacciono".

Se a dire queste cose è sua maestà Eddy Merckx, il 'Cannibale', allora non ci sono più dubbi, se mai ce ne fossero stati: Tadej Pogacar, a soli 26 anni compiuti il mese scorso, è già la leggenda del ciclismo.

Ad impressionare così tanto il mondo, che lo celebra sulle pagine dei giornali di metà pianeta, non è stato solo il fatto che abbia conquistato la maglia iridata facendo la tripletta Giro-Tour-Mondiale, come Merckx e Stephen Roche, ma il modo in cui ha realizzato questa impresa.

E' partito a cento chilometri dal traguardo, una pazzia in cui all'inizio forse non credeva nemmeno lui, come ha detto ieri, ma poi l'ha trasformata in magia, in dominio assoluto, cogliendo la 23/a vittoria dell'anno su 55 corse disputate nel 2024.

Pogacar è un fuoriclasse assoluto che può vincere ovunque, classiche di un giorno e grandi corse a tappe, gli mancano solo la Parigi-Roubaix, per la quale secondo alcuni non ha il fisico, e l'oro olimpico, ma l'impressione è che sia solo una questione di tempo. Prima o poi, il Michael Jordan della bicicletta metterà in bacheca anche quei successi, intanto pensa già all'autunno e a quel giro di Lombardia che ha già vinto tre volte e che ora vorrebbe 'celebrare' conquistandolo con la maglia iridata addosso.

Pogacar piace, e scomoda paragoni con Merckx e Fausto Coppi nonostante il ciclismo di oggi sia così diverso, perché possiede ancora l'entusiasmo di un corridore alle prime armi, pedala con stile pari al proprio puro talento e ha il gusto di improvvisare, come ieri quando ha mandato all'aria qualsiasi piano tattico, anche quelli della nazionale slovena. Quasi sicuramente a Zurigo avrebbe vinto in ogni caso, ma ieri lo ha fatto anche perché nemmeno i suoi rivali più forti, Remco Evenepoel e Mathieu Van der Poel, altri due grandi campioni (e per questo, visto il lvello della concorrenza, le vittorie di Pogacar valgono ancora di più) si aspettavano che partisse così presto, quasi non credevano ai loro occhi quando lo hanno visto partire, seguito dall'azzurro Bagioli, a centro chilometri dalla conclusione. Era uno scatto troppo fuori dagli schemi, avranno pensato che c'era il tempo di rimediare, invece era classe immensa e senso dello spettacolo, e alla fine Remco e VdP non hanno potuto fare altro che inchinarsi di fronte al migliore.

E' difficile ricordare un altro Mondiale con una tale dimostrazione di forza; nel 1968 ad Imola Vittoria Adorni vinse dopo essere rimasto solo per 90 chilometri, ma prima c'era stata una fuga di otto, poi via viai ridottisi a quattro, quasi dalla partenza fatta per frenare Merckx. Poi si rivelò decisiva fino a lanciare verso il traguardo il corridore di casa, appunto Adorni, fino a quel giorno fischiato dagli italiani perché mesi prima, per logiche di squadra alla Faema, aveva aiutato Merkx a vincere il Giro. Storie d'altri tempi, come quella di Coppi che a Lugano nel 1953 fuggì a 85 km dall'arrivo, assieme al belga Derycke, per poi andare a prendersi in solitudine la maglia iridata. Già, la Svizzera, come adesso, e Pogacar come Coppi, anzi meglio; e dirlo non è certo un'offesa alla memoria del Campionissimo.

Fin dove potrà arrivare il nuovo padrone del mondo in bici, vista l'età, è impossibile dirlo perché, come dice Merckx "Tadej è un campione senza tempo, e un corridore eccezionale che non si risparmia mai". Il re gli ha ceduto lo scettro, e ora il ciclista che fa dire agli avversari che è un onore essere stati battuti da lui si sente già pronto per qualche nuova impresa: aspettate e vedrete, sembra voler dire Pogacar.
   

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