Rae Lin D'Alie, Chiara Consolini,
Laura Spreafico e Sara Madera scenderanno domani in campo a
Debrecen nel torneo di qualificazione olimpica basket 3ž3 per
ottenere il pass ai Giochi Olimpici di Parigi. I posti in palio
sono tre, le Azzurre proveranno a bissare quanto fatto nel
2021, proprio a Debrecen, per tornare ai Giochi per la seconda
volta consecutiva.
L'Italia esordisce contro i Paesi Bassi alle ore 19.45 e poi
torna in campo alle 21.10 per affrontare Israele: l'ultimo
impegno del Pool D è in programma sabato 18 maggio alle 20.45
contro l'Ungheria.
Da ognuno dei 4 gironi (l'Italia è stata sorteggiata nella
Pool D e incrocia la Pool B) si qualificano due squadre, che
accedono ai quarti di finale. Tutte le partite della fase
decisiva si giocano domenica 19 maggio, dal preolimpico di
Debrecen saranno tre le Nazionali che otterranno un pass per
Parigi 2024.
Francia, Stati Uniti, Cina (da Ranking FIBA 3ž3) e le due
vincitrici dei precedenti tornei pre-olimpici, ovvero Australia
e Azerbaigian, sono già qualificate.
"Sono soddisfatto del lavoro svolto da tutte le ragazze,
anche di quelle che non sono con noi a Debrecen e che voglio
ringraziare: l'impegno e la disponibilità sono stati totali,
avevamo a disposizione pochi allenamenti ma li abbiamo sfruttati
nel migliore dei modi. Qualificarsi non sarà semplice, ma mi
auguro che non lo sarà neanche batterci", ha detto coach
Capobianco,
"Debrecen è un posto familiare, che alimenta sempre ricordi
dolci, anche se ci siamo tornati già altre volte dopo il
pre-olimpico del 2021. Quando ieri siamo arrivate qui, ho detto
alle mie compagne di squadra che in fondo è come se non fossimo
mai andati via da Debrecen. Quanto al torneo, sappiamo
perfettamente che in questo preolimpico il livello delle squadre
è diventato altissimo, a cominciare dal girone che ci mette di
fronte una Nazionale forte come quella dei Paesi Bassi e poi le
padrone di casa dell'Ungheria, che certamente con noi
cercheranno un riscatto. Dovremo giocare un torneo perfetto, per
coltivare speranze di tornare ai Giochi Olimpici", conclude Rae
Lin D'Alie.
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