"Theo e Leao sono due ragazzi ai
quali ho voluto un bene dell'anima e due ragazzi che secondo me
avevano bisogno di certi tipi di rapporti ma al contempo due
ragazzi che sono solari, belli, difficili perché non così
continui, a volte un po' indolenti": lo dice, a Radio Serie A,
Stefano Pioli attuale allenatore dell'Al-Nassr ed ex tecnico del
Milan.
"Io con loro ho avuto un bellissimo rapporto, poi a volte mi
facevano arrabbiare, perché sono due giocatori che potevano
condizionare il risultato della partita - spiega - sia in
positivo che in negativo. Quando li ho conosciuti io erano molto
giovani, soprattuto Rafa. Theo forse era il secondo anno che
giocava con continuità, perché era andato dal Real Madrid in
prestito ancora in Spagna. E quindi, secondo me, soprattutto
arrivando in un campionato così complicato, in un ambiente così
dove c'è così tanta pressione, tanta aspettativa, hanno bisogno
di essere aiutati, spronati, stimolati".
Leao e Theo sono due giocatori che Fonseca, poi esonerato,
ha fatto molta fatica a gestire. Pioli spiega quale è stato il
suo metodo: "Aiutarli non vuol dire coccolarli sempre, a volte
sì ma a volte vuol dire dargli bastone e carota in ufficio e
altre volte davanti a tutti. Insomma è stato un bel lavoro e
credo che abbiamo ottenuto successi importanti". E per il
portoghese vede un grande futuro: "Io personalmente continuo a
vedere una crescita continua di Rafa. Poi non so se riuscirà a
diventare un top e a poter vincere un giorno un Pallone d'oro.
Io l'ho sempre sostenuto, l'ho sempre detto, continuo a pensare
che lui possa diventare un giocatore da pallone d'oro, che la
sua crescita sia continua ma dentro la crescita si possono avere
a volte dei bassi, ma sarà sempre comunque un giocatore così
perché certe caratteristiche rimangono, sempre crescendo e
migliorando".
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