"Perché è successo? Ho pensato di
tutto, che il mio movimento 'I'm doping free' possa aver dato
fastidio a qualcuno, che io potessi essere una pedina per
colpire qualcuno più importante". È il pensiero di Filippo
Magnini, appena appresa la sentenza del Tribunale nazionale
antidoping di Nado-Italia che lo ha squalificato per 4 anni per
uso o tentato uso di sostanze dopanti. "Ci sono punti saldi:
Magnini e Santucci non si sono mai dopati - ha aggiunto - tutti
i nostri controlli sono a posto, è venuto fuori che non abbiamo
mai chiesto, né pagato per delle sostanze. Il mio nome non è mai
stato fatto, ma di cosa stiamo parlando?". A pesare sulla
sentenza Magnini, le frequentazioni con il medico nutrizionista
Guido Porcellini, già condannato a 30 anni di inibizione nel
processo sportivo. "Forse è tutto uno schema - ribatte l'ex
nuotatore azzurro - anche se mi domando il motivo. Non è un
pregiudizio, ma una persecuzione. Sono incazzato nero perché io
oggi ero sicuro al 100% che qualcosa ci avrebbero dato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA