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Caracalla Festival da record, 147 mila spettatori

Caracalla Festival da record, 147 mila spettatori

RIspetto all'anno scorso +27%. Domani ultima replica di Turandot

ROMA, 09 agosto 2024, 14:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Chiude con numeri da record l'edizione 2024 del Caracalla Festival organizzato dal Teatro dell'Opera di Roma: 147 mila spettatori, con un incremento del 27% rispetto al 2023. E' il numero di presenze più alto dal 2001, da quando la rassegna è tornata a Caracalla dopo l' intervallo al Circo Massimo per l' emergenza Covid. Successo di pubblico hanno riscosso Tosca e Turandot proposte con progetto scenografico di Massimiliano e Doriana Fuksas e la regia di Francesco Micheli. I due titoli hanno accolto in totale più di 45 mila spettatori nelle varie recite. Tosca, con più di 4.300 presenze, può vantare di aver superato La traviata del 2023 nel record storico di biglietti venduti alla prima rappresentazione di un'opera a Caracalla dal 2001. Tutto esaurito per le due proposte del cartellone sinfonico, Fantasia Disney - Live in Concert e Rhapsody in Blue, che hanno ospitato più di 4.500 spettatori a serata. Il pubblico ha apprezzato anche la programmazione off al Teatro del Portico: sold out le due serate circensi di Puccini Dance Circus Opera e i due concerti jazz di Gabriele Coen Quintet e Gianluigi Trovesi. Il Festival è stato un successo sia fra i romani - i residenti nella Capitale costituiscono circa la metà del pubblico di Caracalla - sia fra i turisti. Questi ultimi raggiungono il 53% delle presenze, di cui il 28% sono stranieri, provenienti in particolare da Stati Uniti, Germania e Francia. Alta anche la percentuale di under 30, che sfiora il 30%. La rassegna, che si è articolata in 60 serate in poco più di due mesi, si conclude domani, 10 agosto alle 21, con l'ultima replica di Turandot. Sul podio Donato Renzetti, protagonisti Lise Lindstrom e Arsen Soghomonyan.
    ''È stata un'edizione straordinaria - commenta il sovrintendente Francesco Giambrone - Siamo tutti molto felici dei risultati ottenuti. L'eccezionale risposta di pubblico ci conferma la tendenza già registrata al Costanzi, dove il riempimento medio della sala sfiora il 90%, di un teatro sempre più pieno; in particolare, gli oltre 45 mila spettatori di Tosca e Turandot hanno superato le migliori previsioni, premiando gli sforzi di tutto il Teatro''. I dati, osserva Giambrone, dimostrano ''la capacità di intercettare un ampio pubblico di turisti italiani e stranieri, che è un valore aggiunto soprattutto perché ci stiamo preparando a un'edizione altrettanto significativa come quella del Giubileo, in cui il Festival costituirà un'occasione e una proposta culturale molto importante per la città e per i tantissimi turisti che arriveranno''. Il sovrintendente commenta con soddisfazione anche la quota giovane del pubblico sotto i 30 anni ''a testimonianza della crescente attenzione verso il nostro Teatro'' e sottolinea ''l'impegno corale di tutta la Fondazione, che ha visto in prima fila impegnati al più alto livello di eccellenza l'Orchestra, il Coro, il Corpo di ballo, i tecnici e tutti i dipendenti, i quali hanno reso possibile questa importante e ricca edizione''.
    Dopo la pausa estiva, gli spettacoli riprendono al Teatro Costanzi il 14 settembre con La bella addormentata di Čajkovskij proposta nella lettura coreografica di Jean-Guillaume Bart e con protagonisti étoile, primi ballerini, solisti e corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma. Dall'11 ottobre andrà in scena Peter Grimes, capolavoro di Britten diretto da Michele Mariotti e firmato da Deborah Warner. Al Teatro Nazionale, il 16 ottobre, arriva una prima assoluta commissionata dal Teatro dell'Opera di Roma alla compositrice Silvia Colasanti, L'ultimo viaggio di Sindbad, dramma in musica sul tema della migrazione tratto da testi di Erri De Luca. Direzione di Enrico Pagano e regia di Luca Micheletti. Ultimo titolo prima dell'inaugurazione della Stagione 2024/25 - prevista il 27 novembre con Simon Boccanegra di Verdi - è infine Il rosso e il nero, creazione di Uwe Scholz su collage di musiche di Berlioz, per la prima volta a Roma.
   
   

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