Seduta a due facce per le Borse
asiatiche, con i listini cinesi a picco dopo i risultati
deludenti di alcuni giganti tech. Shanghai cede il 3%, Shenzhen
il 3,5% e Hong Kong il 2,1% mentre salgono Tokyo (+0,7%), Sul
(+0,8%) e Sydney (+0,8%). Positivi anche i future sull'Europa
mentre sono poco mossi quelli su Wall Street.
Al tonfo dei listini cinesi contribuiscono i crolli di Pdd
Holdings, la holding che controlla Temu (-10,6%), e del motore
di ricerca Baidu (-9,2%), i cui risultati sotto le attese
intaccano la fiducia nel comparto tecnologico, aggravando un
clima di incertezza per le mosse di Trump e l'efficacia degli
stimoli messi in campo da Pechino.
Poco mosso il petrolio (+0,1% il Wti a 70,2 dollari), in
ripresa in scia all'escalation militare in Ucraina, mentre l'oro
si riaffaccia verso i 2.700 dollari l'oncia (+0,8% a 2.692
dollari) e il dollaro continua la sua corsa. Nuovo record per il
Bitcoin, che supera i 99 mila dollari in scia all'annuncio
dell'uscita, dal prossimo 20 gennaio, del presidente della Sec,
Gary Gensler, inviso a Trump.
In Europa e negli Usa gli indici Pmi preliminari di novembre
sul comparto manifatturiero daranno qualche indicazioni
aggiornata sullo stato dell'economia.
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