Migliaia di persone hanno
assistito all'alba nel sito archeologico britannico di
Stonehenge per celebrare la festa pagana del solstizio
d'inverno, il giorno più corto dell'anno nell'emisfero
settentrionale. Circa 4.500 druidi moderni che hanno compiuto
riti a metà strada tra il folklore e la rievocazione storica,
abbigliati con costumi popolari, ma anche sciamani e altri
curiosi hanno applaudito l'arrivo del giorno nel complesso
neolitico nel sud-ovest dell'Inghilterra, perpetuando una
tradizione secolare nonostante l'assenza del sole nascosto nella
nebbia. In occasione del solstizio, i visitatori possono
eccezionalmente toccare con mano le pietre del sito, uno dei più
importanti al mondo per le sue dimensioni, la sua pianta
sofisticata e la sua precisione architettonica. "Stonehenge è
stato costruito per allinearsi con il sole durante i solstizi",
ha raccontato Heather Sebire dell'organizzazione English
Heritage. Quello invernale è stato, secondo lei, senza dubbio il
più importante dei due solstizi. Per i contadini che abitavano
nei pressi del sito simboleggiava l'inizio del nuovo anno e
l'allungamento delle giornate, che veniva celebrato con una
grande festa.
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