"Il fatto che la serie sia articolata
in otto episodi mi ha permesso di approfondire al meglio la
storia. La produzione è stata complessa e grande, ma ho avuto la
possibilità di scegliere, con un cast internazionale, per ogni
ruolo i attori straordinari. È la migliore storia mai raccontata
sulla vendetta. Perché il protagonista, Edmond Dantès, non vuole
limitarsi a uccidere chi ha rovinato la sua vita, ma vuole anche
che i colpevoli soffrano nel medesimo modo in cui ha sofferto
lui". Così Bille August, regista danese premio Oscar, abituato a
immergersi negli adattamenti, da Victor Hugo a Isabel Allende,
spiega la popolarità de Il Conte di Montecristo, il capolavoro
(1844) di Alexandre Dumas (scritto in collaborazione con Auguste
Maquet), che torna con una serie internazionale evento, in onda
- dopo l'anteprima alla Festa del cinema di Roma - su Rai1 in
quattro prime serate dal 13 gennaio.
Capofila nella produzione l'italiana Palomar, con la
collaborazione anche di Rai Fiction e France Television. Alla
presentazione, nella sede dell'Ambasciata di Francia a Roma, ha
partecipato in primis Martin Briens, ambasciatore francese in
Italia, alla presenza della direttrice di Rai Fiction Maria Pia
Ammirati e del regista Bille August. Sono intervenuti anche
alcuni attori del cast fra cui Sam Claflin (in collegamento),
Lino Guanciale, Michele Riondino, Gabriella Pession e Nicolas
Maupas. Assenti Jeremy Irons, Mikkel Boe Folsgaard, Ana
Girardot, Blake Ritson, Karla-Simone Spence, Lino Guanciale,
Michele Riondino.
August rispetta l'ambientazione, ma offre un grande respiro
legato soprattutto ai luoghi, esplorando le peripezie di Dantès,
uomo di mare che poco prima del matrimonio con l'amatissima
Mercedes (Girardot) finisce senza sapere perché nelle segrete
del famigerato Castello d'If. Solo 15 anni dopo, grazie
all'aiuto del saggio e paterno abate Faria (Irons), Dantès
riesce a fuggire e, attraverso la nuova identità di Conte di
Montecristo, a tessere una spietata tela contro i suoi nemici.
Ha sottolineato l'ambasciatore Briens: "Sono molto felice,
adesso possiamo dire che c'è una storia d'amore tra Palazzo
Farnese e Il Conte di Montecristo, che è uno dei miei libri
preferiti. Per me è un onore e un piacere, la serie è un
bell'esempio di cooperazione europea". Gli ha fatto eco
Ammirato: "Il Conte di Montecristo fonde il cuore italiano con
quello francese. Questo è uno dei grandi romanzi europei e
l'Italia, nella trasposizione seriale, ha un ruolo da
protagonista. Bille August è stato straordinario, questa è una
produzione imponente e ci sono voluti oltre due anni e mezzo per
costruirla e realizzarla".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA