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In evidenza
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"Merci Gisèle", ''Grazie Gisèle'':
questo lo striscione apparso stamattina di fronte al palazzo di
Giustizia di Avignone, in Francia, in vista del verdetto nel
processo sugli stupri di Mazan. Gisèle Pelicot, la vittima
drogata e stuprata per anni dal marito e da decine di uomini da
lui convocati via internet, divenuta simbolo di dignità e
coraggio nonché icona femminista, è arrivata poco dopo le 9 del
mattino sul posto, per assistere alle sentenze contro i 51
uomini accusati di averla violentata, tra cui il marito
Dominique. ''Gisèle, Gisèle'', ha scandito la folla venuta a
sostenerla, applaudendo al suo arrivo in tribunale. Fra i 50
imputati di violenza sessuale, solo una quindicina ha espresso
frasi di scuse nei confronti di Gisèle, la cui vicenda ha fatto
- dall'inizio del processo a settembre - il giro del mondo.
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