(di Nicoletta Tamberlich)
Momento di grazia per Claudia Gerini,
tra le più apprezzate attrici italiane: "Dopo l'estate -
racconta - animerò, con Lucia Ocone e Michela Andreozzi, un
programma su RadioRai, Le Spettinate, poi girerò con Giuliana
Gamba Ultimo burraco a Dubai, una commedia tutta al femminile e
con me dovrebbero esserci Paola Minaccioni e Carla Signoris". A
gennaio è prevista poi l'uscita di un nuovo film, L'esigenza di
unirmi ogni volta con te, diretto da Tonino Zangardi, insieme a
Marco Bocci. "E' un thriller d'amore - spiega l'attrice, che è
stata tra gli ospiti più applauditi dell'ultima edizione del
festival di Giffoni - in cui ho il ruolo di una cassiera di
supermercato che abbandona il marito per un poliziotto e con lui
scappa fino a Parigi dopo aver rischiato di venire ammazzata per
gelosia. Con Marco abbiamo avuto un'intesa sul set davvero
straordinaria, un'alchimia speciale". Anche se, sorride, "è un
po' pazzo: in una scena di inseguimento in auto non ha voluto lo
stuntman. Doveva fuggire con l'auto e alla fine me lo son visto
fare un testacoda e infilarsi in un campo di grano... Un folle
totale. Mi piacerebbe girare ancora con Marco, anche se di
questi tempi si tende a non riconfermare le coppie per non fare
cose 'uguali'". Quarantadue anni, madre di due bambine, Claudia
Gerini non si è sottratta alle domande dei ragazzi del Giffoni
Experience sul tema dell'edizione, 'Be different': "Cosa vuol
dire differenza per me? Si ha paura del diverso perché si teme
l'esclusione. In realtà bisognerebbe puntare proprio sulle
particolarità, fare dei difetti il proprio segno di
riconoscimento". Per l'attrice, "questo è un momento critico per
il cinema, ma è anche un momento creativo: penso a film
'diversi', magari anche commedie ma non stereotipate, come Song'
e Napule. Ma ci sono stati anche film bellissimi come quello di
Virzì, o di Andò: il punto è che la produzione non difende il
cinema. Se non si fanno certi numeri il film viene tolto dalle
sale, senza nemmeno dargli tempo. Il nostro cinema, comunque è
internazionale: pensiamo a quel che abbiamo vinto. Abbiamo
autori, registi, attori di altissimo livello". Alla domanda se
si sia mai sentita impreparata per un'interpretazione, risponde:
"Io arrivo 'infarinata' sul ruolo, ma mai troppo preparata. Al
cinema non è come al teatro, non devi conoscere tutta la parte
subito, scopri il ruolo giorno per giorno, scena per scena. La
mia parte preferita? Iris Blond, perché mi sono sempre sentita
molto vicina a quel personaggio: un'anticonformista, una che
voleva esser diversa, che ama cantare, un po' pazzerella come
me. Carlo Verdone lo ha portato con sé in una lezione di cinema
negli Usa ed è piaciuto. E' un film molto bello, che mescola
ironia, battute, ma fa riflettere".
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