(di Francesco Gallo)
Certo in quanto a cura estetica e approfondimento dei personaggi
e temi, 'Suspiria' di Luca Guadagnino, che arriva in sala dal 1
dicembre con Videa, non fa certo rimpiangere l'originale di
Dario Argento. Le streghe raccontate dal premio Oscar sono in
una Berlino dove c'è chi va ad ascoltare le lezioni di Lacan,
dove si parla di persone affette da "costruzioni mitologiche" e
dove irrompe, anche con il suo femminismo nascente, la banda
Rote Armee Fraktion, la RAF più conosciuta come Banda
Baader-Meinhof. Quello che resta all'incirca uguale tra
originale e remake è l'ossatura della storia e la consapevolezza
che, se nel film di Argento le ballerine-streghe erano forse
solo un pretesto per dare dei personaggi a un horror, anche se
con il sostegno del testo di Thomas De Quincey, in quello di
Guadagnino la componente femminile è centrale, ingombrante,
totale, sostenuta e voluta. "In Suspiria ho messo in scena donne
potenti, non vittime, una caratteristica tutto il mio cinema
dove c'è sempre complicità e piacere nell'indagare l'universo
femminile", ha detto Guadagnino alla Mostra del cinema di
Venezia dove il film era concorso per l'Italia. A confrontarsi
in questo nuovo Suspiria sono, infatti, solo donne: streghe
dichiarate, streghe inconsapevoli o solo in essere. E a
prevalere nel remake è il culto della madre terra nella triplice
versione demoniaca di Quincey che nel libro 'Suspiria De
Profundis', a cui si è ispirato Argento, dice di aver sognato la
dea latina Levana, che lo avrebbe introdotto alle Nostre Signore
del Dolore: Mater Lacrimarum, Nostra Signora delle Lacrime;
Mater Suspiriorum, Nostra Signora dei Sospiri e Mater
Tenebrarum, Nostra Signora delle Tenebre. "Suspiria - ha
spiegato ancora il regista - ha segnato il mio immaginario da
sempre. Avevo sei anni quando è uscito il film e mi ricordo un
po' quell'atmosfera politica che si avverte chiaramente nel film
di Argento, fatti come il rapimento di Moro e soprattutto la
violenza che c'era nell'aria". Differenze con l'originale? "Il
cinema è il figlio di chi lo fa - ha precisato Guadagnino -.
Quello di Dario brulicava di una tensione che era propria di
quel periodo, noi abbiamo avuto la fortuna di farlo in un modo
più controllato, che rispettasse maggiormente i nostri tempi".
La storia ha luogo nella Germania degli anni '70, in
un'accademia di danza, la Tanz Akademie, alla quale una
ballerina americana Susie Bannon (Dakota Johnson), piena di
entusiasmo e talento, decide di iscriversi. A capo della
compagnia, la Markos Tanz Company, l'algida e luciferina
coreografa Madame Blanc (Tilda Swinton) che sembra tanto Pina
Bausch. Ma la scomparsa di alcune ragazze, e i tanti misteri che
lentamente si rivelano nella scuola, ci portano in maniera
diretta dentro il più tradizionale dei sabba, dove la danza è
possessione ("è come fare sesso con un animale" dice a un certo
punto Susie) e dove le streghe hanno un vantaggio sugli umani:
"ci vedono come parte del mondo reale", dice una di loro con
disprezzo. Nel cast del remake dell'omonimo classico horror
diretto da Dario Argento nel 1977 anche Mia Goth, Chlo Grace
Moretz e Jessica Harper, già protagonista dell'originale. La
colonna sonora è curata da Tom York, frontman dei Radiohead.
Frase cult del film, quella che la Swinton dice alla sua allieva
Susie come indicazione estetica per una danza-sabba perfetta:
"Bisogna rompere il naso a tutto ciò che è bello".
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