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In evidenza
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di Enrico Marcoz
Con una partita perfetta e dominata
fin dal primo scambio Novak Djokovic ha battuto Jannik Sinner e
si è laureato campione delle Atp Finals 2023. E' lui il 'maestro
dei maestri' e per la settima volta in carriera, un altro record
del fuoriclasse serbo. Il punteggio finale - 6-3, 6-3 - rende
bene l'idea del divario che questa sera si è visto, con il n.1
al mondo padrone del campo: è stato perfetto, tatticamente e
tecnicamente. Sinner, invece, quasi sempre in balia
dell'avversario. Il vecchio leone di Belgrado ha così respinto
l'ennesimo assalto dei talenti della nuova generazione (ieri in
semifinale aveva demolito lo spagnolo Carlos Alcaraz),
confermando di essere ancora lui l'uomo da battere.
L'attesissima sfida è iniziata alle 18.13. Tanti i vip sugli
spalti, dal ministro Abodi a Urbano Cairo, da Roberto Bolle a
Antonino Cannavacciulo e a Antonio Conte. Djokovic ha vinto il
sorteggio e ha scelto di servire. Proprio questo fondamentale è
risultato decisivo nell'economia della partita. Il serbo è stato
subito molto aggressivo, spostando l'avversario da una parte
all'altra con precisi colpi da fondo campo. Il livello si è
alzato subito: Sinner ha scaldato il Pala Alpitour con una palla
corta perfetta, Nole ha replicato con un delizioso pallonetto.
Il break decisivo è arrivato al terzo game, dopo un diritto
chiamato fuori del giovane azzurro. Come mostrato dal video,
invece, la palla era dentro il campo ma non è stato chiesto il
'challenge' che poteva modificare la decisione del giudice di
sedia. Djokovic ne ha approfittato. Solido e sicuro nelle
scelte, non ha lasciato scampo all'avversario: 6-3 il primo
parziale, in 38 minuti. Il copione del secondo set non è
cambiato. Sinner non è riuscito a invertire l'inerzia della
partita e ha ceduto subito il servizio. Un break che ha fatto
male, molto male. Il Pala Alpitour ha provato a risollevare il
campione di San Candido. Nole, impassibile, ha continuato nella
sua partita, tutta forza e solidità: quando era al servizio i
games sono filati via senza problemi, lo stesso non si può dire
per quelli di Jannik. Il box di Sinner - con i tecnici Simone
Vagnozzi e Darren Cahill in prima fila - ha provato a scuotere
il giovane azzurro, a tratti apparso in confusione. Sul 3-2 ci
sono state anche due palle break: Djokovic le ha annullate con
il servizio. Il settimo gioco, con l'azzurro alla battuta, è
stato tiratissimo: Sinner alla fine lo ha vinto, portandosi sul
4-3 e tenendo vivo un lumicino di speranza. Il pubblico si è
rivitalizzato. Ma il serbo non ha fatto una piega e ha mantenuto
la concentrazione: nell'ottavo game, sotto 0-30, ha recuperato
grazie agli errori dell'avversario e allungato ancora. Jannik ha
ceduto, Nole ha chiuso 6-3. "Quella di oggi - il commento a
caldo del serbo - è stata una delle mie migliori performance
della stagione, e contro l'eroe di casa. Sono fiero di me stesso
e delle mie prestazioni in questi ultimi due giorni contro i
migliori del mondo, Alcaraz e Sinner, che mi hanno costretto a
dare sempre il meglio". Tanta delusione sugli spalti ma anche la
consapevolezza che Sinner è entrato definitivamente a far parte
dell'elite mondiale, con un grande futuro davanti. A partire
dalle finali di Coppa Davis, in programma nel prossimo fine
settimana a Malaga. Il primo avversario sarà l'Olanda nei quarti
di finale; se l'Italtennis passerà il turno, in semifinale
affronterà la vincente di Serbia-Gran Bretagna, e Jannik
potrebbe di nuovo trovarsi di fronte Djokovic (il bilancio
aggiornato è di quattro vittorie del serbo su cinque match). Il
successo di Nole, infine, conferma la 'tradizione' delle Atp
Finals: su 20 volte che due giocatori si sono affrontati prima
nel girone di qualificazione e poi in finale, per ben 12 il
successo è andato a chi era stato sconfitto nel primo match. Una
formula che parzialmente tradisce lo 'spirito' del tennis, dove
normalmente quando un giocatore è sconfitto non rientra più in
gioco.
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