/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Incinta morì in ospedale,processo medici

Incinta morì in ospedale,processo medici

Per omicidio colposo. Pm, non rilevarono occlusione intestinale

FIRENZE, 21 maggio 2019, 19:21

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gup di Firenze Fabio Frangini ha rinviato a giudizio tre dottoresse del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale San Giuseppe di Empoli (Firenze) con l'accusa di omicidio colposo per la morte di Barbara Squillace, 42enne deceduta il 19 luglio 2018 mentre si trovava ricoverata alla quarta settimana di gravidanza.
    Secondo le indagini coordinate dalla pm Ester Nocera, la donna sarebbe deceduta a seguito di un'occlusione intestinale non diagnosticata dai medici che invece la curarono per iperemesi gravidica. Per il pm le tre dottoresse che la seguirono durante il periodo di ricovero avrebbero sbagliato diagnosi nonostante i sintomi manifestati dalla paziente, inoltre la donna non sarebbe mai stata sottoposta alla valutazione di un chirurgo che avrebbe potuto effettuare la diagnosi corretta e salvarle la vita.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza