"Desidero ringraziare don
Alessandro" Santoro "e tutti i membri della comunità delle
Piagge per il loro impegno nei confronti dei poveri e degli
esclusi, perché con il loro esempio e le loro parole ci
ricordano la verità del Vangelo: il più grande è colui che si fa
l'ultimo e il servo di tutti. Saremo tutti giudicati sulle opere
di misericordia ('Ho avuto fame, ho avuto sete, ero nudo,
straniero, malato, in carcere')". Lo ha detto l'arcivescovo di
Firenze, monsignor Gherardo Gambelli, nell'omelia pronunciata
stamani nella messa di Natale che ha voluto celebrare alle
Piagge, alla periferia di Firenze: la chiesa era piena di
fedeli. Tra i presenti la sindaca di Firenze Sara Funaro e il
presidente della Toscana Eugenio Giani.
Nei giorni scorsi l'arcivescovo aveva spiegato la scelta
delle Piagge come "segno di attenzione alle situazioni sociali
più complesse e disagiate", per esprimere "vicinanza a coloro
che si impegnano nei confronti delle persone più povere" e per
"far sapere loro che sono sempre al centro delle nostre
attenzioni". A presiedere invece la celebrazione della santa
Messa in Duomo stamani è stato il cardinale Giuseppe Betori.
Nella sua omelia mons.Gambelli ha anche parlato del Giubileo
"iniziato ieri notte a Roma e che apriremo solennemente a
livello diocesano domenica prossima": "E' una bella occasione -
ha detto - per lasciarci trasformare dalla grazia di Dio. Non
c'è libertà né uguaglianza senza fraternità, per questo uno
degli aspetti fondamentali del Giubileo biblico era la
remissione dei debiti. Ognuno di noi ha un debito, non solo di
natura economica, da rimettere a qualcuno. Chi ha subito un
torto, certamente deve essere tutelato nella sua ricerca di
giustizia, ma bisogna imparare alla fine a saper perdonare, se
vogliamo davvero costruire una società solida e sicura".
Dopo la messa Gambelli è atteso al pranzo di Natale
organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio a Spazio Reale a San
Donnino. Il cardinale Betori andrà invece al pranzo di
Sant'Egidio nella Basilica di San Lorenzo.
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