Uno studio degli
effetti sulle funzioni cognitive di una pregressa infezione da
Covid-19, per capire quante persone presentano davvero deficit
cognitivi, come funziona il loro cervello dopo la malattia, se e
quanto è efficace la riabilitazione con sistema robotico. E'
quanto sta portando avanti l'ospedale Versilia di Lido di
Camaiore (Lucca): la ricerca, grazie alla proroga del progetto
da parte della Regione Toscana, andrà avanti fino al maggio
2025.
"Si tratta - evidenzia il responsabile dello studio, Federico
Posteraro, direttore della riabilitazione - di effetti a
distanza comunemente conosciuti come 'nebbia cognitiva' che si
traducono in un affaticamento e una riduzione delle performance
intellettive di persone che sono andate incontro ad una malattia
da Covid 19". La ricerca si svolge in collaborazione con
Francesco Lombardo della Fondazione Monasterio, sede in cui
vengono effettuati esami di risonanza magnetica funzionale che
mostrano quali aree del cervello funzionano, e con la Scuola
Sant'Anna di Pisa, che ha avuto il compito di adattare una
tecnologia robotica per la riabilitazione delle funzioni
cognitive. Il protocollo dello studio prevede di lavorare con un
gruppo di trenta persone, ma sono già una cinquantina coloro che
si sono fatti avanti per partecipare. "Contatteremo queste
persone - spiega ancora Posteraro - ma arruoleremo solo coloro
che presentano deficit cognitivi e rientrano nel target dello
studio".
L'analisi prevede una valutazione globale delle funzioni
cognitive, un primo esame di risonanza magnetica, un trattamento
riabilitativo con sistema robotico di quattro settimane (tre
volte la settimana) e poi una seconda risonanza magnetica. "A
distanza di alcuni anni - prosegue Posteraro - dovremmo essere
in grado di capire l'entità del fenomeno, di valutare cosa
succede nel funzionamento del cervello dopo un infezione da
Covid 19 e anche l'eventuale efficacia di un trattamento
riabilitativo".
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