Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
Un libro, un
video e 1973 bottiglie per celebrare il mezzo secolo di Rocca
delle Macìe, azienda vitivinicola nata a Castellina in Chianti,
provincia di Siena, dalla passione del papà di 'Trinità': oggi
conta sei tenute compreso un borgo per l'ospitalità e una
riserva naturale dedicata alla falconeria che dall'8 al 10
dicembre accoglierà un raduno internazionale dell'antica arte
venatoria. E' questo il 'regno' della famiglia Zingarelli,
'casata' che ha in Italo, ex pugile, stuntman, produttore
cinematografico e infine vignaiolo, il suo fondatore. Un
imprenditore la cui vita è stata di recente raccontata anche in
un film documentario presentato all'ultimo Festival del cinema
di Roma e trasmesso dalla Rai: 'Lui era Trinità'
"Un'incredibile storia vera" si legge nel volume pubblicato
con Giunti che sarà invece presentato a Firenze, nella nuova
libreria Giunti-Odeon, il prossimo 22 novembre: in copertina Bud
Spencer e Terence Hill, i due protagonisti della più famosa
delle pellicole 'Fagioli western', ovvero 'Lo Chiamavano
Trinità...' diretto da Enzo Barboni. Un cult movie a cui, prima
che fosse girato, in pochi avevano creduto, per la fortuna di
Italo Zingarelli che lo produsse. Sergio, oggi presidente di
Rocca delle Macìe, Fabio e Sandra sono i figli di Italo
(scomparso nel 2000) che hanno contribuito a far crescere
l'azienda, Giulia, Andrea e Fabio i nipoti, terza generazione
Zingarelli, coinvolti nell'impresa che conta 200 ettari di
vigneti: nel Chianti Classico con Le Macìe, Sant'Alfonso, Le
Tavolelle e la tenuta di Fizzano che ospita anche il relais
Riserva di Fizzano con 22 appartamenti e l'osteria gourmet Passo
dopo Passo, invece nella terra del Morellino Campomaccione e
Casa Maria. Circa 13.500 ettolitri la produzione annua - "calata
di quantità in questo 2023 complicato per il vino ma non di
qualità", spiega Sergio Zingarelli - che dal 2010 può contare
sulla consulenza dell'agronomo ed enologo Lorenzo Landi ed è
destinata a 60 paesi, Italia in testa quest'anno: dalla Gran
Selezione Docg Sergio Zingarelli, uva Sangiovese al 100%,
massima espressione dei vini della famiglia a L'Aja Bruciata,
ultimo nato di Rocca delle Macìe, frutto del Vermentino
coltivato in Maremma. Edizione speciale invece è il Chianti
Classico Gran Selezione 50/o Anniversario, realizzato da una
selezione di uve Sangiovese provenienti dal primo vigneto
acquistato da Italo Zingarelli nel 1973, anno che si ripete
anche nel numero di bottiglie prodotte, dedicato a quanti hanno
contribuito alla crescita di Rocca delle Macie in questi 50
anni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Ultima ora