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Primario accoltellato a Bolzano, 'voleva uccidermi'

Primario accoltellato a Bolzano, 'voleva uccidermi'

L'aggressione un mese fa, 'salvo grazie alla de-escalizzazione

BOLZANO, 14 ottobre 2024, 17:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"E' stato un tentato omicidio", non ha dubbi il primario del reparto di psichiatria dell'Ospedale di Bolzano Andreas Conca, che un mese fa è stato aggredito da un paziente con un coltello nel suo ufficio. "Verso le 18 sono stato aggredito con un coltello da uno stalker. Anche se tutto si è concluso senza gravi conseguenze, vista la dinamica possiamo considerarlo un tentato omicidio", dice il medico ai microfoni di Rai Südtirol.
    Il paziente di un altro reparto aveva portato un coltello da cucina da casa e si era recato da Conca, perché lo riteneva responsabile di un "danno" subito all'interno dell'Azienda sanitaria. "Fortunatamente ero vigile", racconta il primario, evidenziando anche l'importanza della formazione di de-escalizzazione per il personale sanitario "per capire quando una situazione sfugge di mano". Il medico è stato ferito solo superficialmente. Conca sottolinea nell'intervista che i pazienti del suo reparto "spesso sono le vittime e non gli autori di aggressioni".
    Un mese fa l'identità del medico non era stata resa nota.
    Ora il primario ha deciso di parlarne pubblicamente, "perché fatti come questi non vanno tabuizzati". "(Noi vittime di violenza, ndr) non dobbiamo nasconderci, le istituzioni possono dare grande aiuto", sottolinea con la voce rotta dal pianto.
    "Predico sempre che i sentimenti vanno mostrati, perché proprio io dovrei nasconderli", commenta la sua commozione.
    Conca, dopo l'aggressione, ha ricevuto supporto psicologico.
    "Il sistema - ribadisce - ha funzionato, come dimostra il fatto che l'omicidio non è stato compiuto. E' però importante riconoscere i momenti di pericolo e reagire in modo professionale". Un fatto come questo è però anche un momento per interrogarsi: "Ho denunciato sempre casi di stalking? Sì, l'ho fatto".
    Il primario è comunque convinto: "Non servono altre telecamere, non serve altra polizia, non servono altri muri. Il caso va elaborato anche a livello giuridico, con le pene previste. Questo mi garantisce una sicurezza giuridica, mentre quella psicologica la devo cercare io", conclude Conca nell'intervista con Rai Südtirol.
   

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