"E' stato un tentato omicidio",
non ha dubbi il primario del reparto di psichiatria
dell'Ospedale di Bolzano Andreas Conca, che un mese fa è stato
aggredito da un paziente con un coltello nel suo ufficio. "Verso
le 18 sono stato aggredito con un coltello da uno stalker. Anche
se tutto si è concluso senza gravi conseguenze, vista la
dinamica possiamo considerarlo un tentato omicidio", dice il
medico ai microfoni di Rai Südtirol.
Il paziente di un altro reparto aveva portato un coltello da
cucina da casa e si era recato da Conca, perché lo riteneva
responsabile di un "danno" subito all'interno dell'Azienda
sanitaria. "Fortunatamente ero vigile", racconta il primario,
evidenziando anche l'importanza della formazione di
de-escalizzazione per il personale sanitario "per capire quando
una situazione sfugge di mano". Il medico è stato ferito solo
superficialmente. Conca sottolinea nell'intervista che i
pazienti del suo reparto "spesso sono le vittime e non gli
autori di aggressioni".
Un mese fa l'identità del medico non era stata resa nota.
Ora il primario ha deciso di parlarne pubblicamente, "perché
fatti come questi non vanno tabuizzati". "(Noi vittime di
violenza, ndr) non dobbiamo nasconderci, le istituzioni possono
dare grande aiuto", sottolinea con la voce rotta dal pianto.
"Predico sempre che i sentimenti vanno mostrati, perché proprio
io dovrei nasconderli", commenta la sua commozione.
Conca, dopo l'aggressione, ha ricevuto supporto psicologico.
"Il sistema - ribadisce - ha funzionato, come dimostra il fatto
che l'omicidio non è stato compiuto. E' però importante
riconoscere i momenti di pericolo e reagire in modo
professionale". Un fatto come questo è però anche un momento per
interrogarsi: "Ho denunciato sempre casi di stalking? Sì, l'ho
fatto".
Il primario è comunque convinto: "Non servono altre
telecamere, non serve altra polizia, non servono altri muri. Il
caso va elaborato anche a livello giuridico, con le pene
previste. Questo mi garantisce una sicurezza giuridica, mentre
quella psicologica la devo cercare io", conclude Conca
nell'intervista con Rai Südtirol.
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