"La Panarotta non è morta:
costruiamo un turismo alternativo e di comunità", lo si legge in
un comunicato sottoscritto da 23 associazioni e movimenti del
territorio. "Dopo il tentativo fallito di aprire, anche solo
parzialmente, il comprensorio della Panarotta per la stagione
invernale in corso, è tempo di elaborare una proposta condivisa
per la frequentazione della montagna. Una proposta che si
discosti dallo sci alpino per come lo conosciamo e da nuove
opere non sostenibili", così e associazioni.
"Anche Albert Ballardini, vice presidente di Trentino
Sviluppo, - si legge nella nota - ha affermato la necessità di
"dare una nuova veste al turismo della Panarotta". È
fondamentale tradurre queste parole in azioni concrete,
investendo in un turismo alternativo e sostenibile, meno
dipendente da infrastrutture invasive. Ribadiamo la nostra ferma
opposizione a qualsiasi ipotesi di investimento pubblico per la
costruzione di un bacino o di un vascone artificiale destinato
alla produzione di neve programmata. In un contesto di
cambiamento climatico, opere di questo tipo, che richiedono
investimenti di milioni di euro, non garantiscono né la
sostenibilità economica del comprensorio né la salvaguardia
dell'ambiente, anzi ne causano danni significativi. Questo non
significa necessariamente chiudere completamente il
comprensorio, ma ripensarlo in modo più razionale e sostenibile.
Si potrebbe, ad esempio, ridimensionare l'area sciistica
adattandola alle esigenze di famiglie e principianti, con
l'allestimento di campi scuola per l'apprendimento dello sci,
utilizzando le infrastrutture già presenti", propongono le 23
associazioni ed organizzazioni firmatarie.
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