La gup Elsa Vesco ha rinviato al prossimo 18 luglio l'udienza per il vaglio delle posizione di 15 imputati nell'ambito del filone politico-amministrativo dei procedimenti scaturiti dalle indagini sulle infiltrazioni dell'Ndrangheta nel settore del porfido in Trentino.
La decisione è stata presa dalla giudice per permettere alle parti di prendere visione degli atti di costituzione delle parti civili, che non sono ancora state ammesse.
Si tratta, in
particolare, di quanto depositato dai sindacati Cgil e Cisl, da
un lavoratore di origine cinese, da Altro Trentino e
dall'Avvocatura dello Stato.
I reati contestati dalla Procura di Trento nel procedimento
vanno dallo scambio elettorale politico-mafioso alla detenzioni
di armi, dal favoreggiamento all'immissione in circolazione di
banconote false, dalla rivelazione di atti d'ufficio
all'associazione mafiosa.
Delle diciassette posizioni iniziali per cui la Procura ha
esercitato l'azione penale, una è venuta meno per un
patteggiamento, mentre un'altra è stata stralciata in ragione
dello stato di salute di uno degli indagati.
Un primo rinvio c'era stato lo scorso 17 ottobre a causa
della mancata notifica del procedimento a due imputati.
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