Insiste perché l'Usl Umbria 1 "completi le verifiche" e individui "il farmaco più idoneo" e le "modalità di autosomministrazione" del farmaco per accedere al fine vita, se e quando chiederà di farlo, Laura Santi, quarantottenne affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla che ha presentato un reclamo al tribunale civile del capoluogo umbro.
Chiedendo di "superare" l'ordinanza emessa all'inizio di luglio dai giudici che avevano parzialmente accolto l'istanza con la quale chiedeva di ordinare alla stessa Unità sanitaria locale di completare la procedura prevista per accedere all'aiuto al suicidio assistito.
Il collegio si è
riservato di decidere.
"Abbiamo insistito per chiedere al collegio giudicante di
superare la prima ordinanza" ha spiegato l'avvocato Francesca
Re, legale del gruppo di lavoro dell'associazione Luca Coscioni
che affianca Laura Santi. "Quel provvedimento - ha aggiunto -
dava di fatto ragione alle nostre richieste. Accertava infatti
un diritto già esistente di Laura, di avere la verifica delle
sue condizioni per accedere alla morte medicalmente assistita.
Non metteva però l'azienda sanitaria nelle condizioni di
completare le verifiche per noi incomplete. Chiediamo un vero e
proprio ordine per completarle. Che il diritto sia esistente lo
ha detto la Corte costituzionale e il giudice di primo grado.
Ora vogliamo che sia anche esigibile. Finora le verifiche della
Usl hanno riguardato solo le condizioni di salute di Laura ma
non la parte della decisione della Consulta secondo la quale
deve individuare il farmaco più idoneo e le modalità di auto
somministrazione. Solo in presenza di questa verifica allora la
relazione è completa".
Sulla questione di Laura Santi si è intanto espresso il
comitato etico. "Prende atto della parziale relazione fatta
dalla commissione medica - ha sostenuto l'avvocato Re - e dice
che i requisiti verificati sono sussistenti, a parte quello del
trattamento vitale. Ricalca il parere della commissione medica e
non va avanti".
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