L'abuso e la dipendenza da droghe,
alcol o altre sostanze tra i minori è in "preoccupante aumento"
anche in Umbria e l'allarme è suscitato anche dal fatto che
l'assunzione di tali sostanze fa spesso da sfondo ad altri
reati. Da qui l'esigenza di intervenire con iniziative volte a
individuare le migliori strategie di azione per arginare il
fenomeno. Da tempo la Corte d'appello e la Procura generale di
Perugia si sono fatte promotrici e hanno aderito a numerosi
progetti e collaborazioni tra uffici giudiziari, enti ed esperti
del settore al fine di salvaguardare i soggetti più fragili e
individuare gli strumenti adeguati di intervento e cura. Nasce
da queste esigenze il rinnovato "Protocollo d'intesa per la
valutazione di persone sospettate di abuso o dipendenza da
sostanze tossiche" tra il presidente facente funzioni della
Corte d'appello di Perugia, anche quale coordinatore del Tavolo
regionale integrato di confronto permanente su famiglia e
minori, Claudia Matteini, il procuratore generale, Sergio
Sottani, il presidente del Tribunale minorenni per l'Umbria,
Grazia Isa Maria Mazzini, il procuratore della Repubblica presso
il Tribunale per i minorenni, Flaminio Monteleone, il direttore
generale della Asl Umbria 1, Nicola Nardella, il Direttore della
Asl 2, Piero Carsili, il Direttore del Dipartimento di medicina
e Chirurgia dell'Università di Perugia, Vincenzo Nicola Talesa,
acquisito il contributo dei rappresentanti delle competenti
Istituzioni e degli esperti del settore dagli stessi
individuati.
Tale atto - si ricorda in un comunicato di Corte d'appello e
procura generale - fa seguito e tiene conto di un precedente
protocollo d'intesa stipulato nel 2021, nonché delle modifiche
normative intervenute nel corso della sua vigenza e della sempre
crescente necessità di appropriati percorsi giuridici e di cura
dei soggetti fragili. Dieci sono i punti del documento nei quali
vengono fissate le linee guida necessarie a migliorare la
collaborazione tra i soggetti coinvolti e creare tra gli stessi
una rete interistituzionale. Solo una valutazione tempestiva ed
una conseguente presa in carico da parte dei Servizi
territoriali competenti con la predisposizione di un programma
terapeutico e di monitoraggio, dove necessari, garantisce una
migliore tutela del minore e del suo nucleo familiare. Per
questo il protocollo, con il perfezionamento delle procedure e
la semplificazione degli aspetti applicativi, assicura un
preciso e rapido accertamento delle persone sospettate di abuso
o dipendenza di sostanze tossiche, nonché la chiarezza e
l'efficacia degli altri percorsi sociosanitari attivati anche su
istanza dell'Autorità aiudiziaria.
Più specificatamente, l'atto disciplina i casi di richiesta
di intervento nei procedimenti in materie di famiglia e persone
minorenni, sia da parte del tribunale per i minorenni che quelli
ordinari operanti in Umbria, a una delle strutture sanitarie
pubbliche della regione competenti per il trattamento delle
dipendenze. Il servizio sanitario prenderà in carico il soggetto
predisponendo un personale programma terapeutico e di
monitoraggio, inviando all'ufficio richiedente una relazione
periodica sull'andamento.
Sulla base dei dati finora raccolti, si stimano circa
quattrocento interventi all'anno, i cui costi rimarranno a
carico del servizio sanitario. E' inoltre prevista una
modulistica uniforme e valida per tutta la regione, al fine di
semplificare i passaggi, garantire delle risposte appropriate
alle richieste della magistratura, non tralasciando le esigenze
operative dei servizi sanitari e il rispetto della riservatezza
dei dati.
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