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Sfruttamento del lavoro in un'azienda tessile, un arresto

Sfruttamento del lavoro in un'azienda tessile, un arresto

Per i dipendenti, turni di lavoro 'massacranti'

PERUGIA, 20 giugno 2024, 12:03

Redazione ANSA

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I carabinieri della stazione di Marsciano e personale del nucleo ispettorato del lavoro di Perugia, con la collaborazione dei colleghi di Terni hanno arrestato un cittadino cinese di 36 anni, ritenuto responsabile di sfruttamento del lavoro in nero e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
    L'attività investigativa, svolta nell'ambito del Progetto multi-agenzia "Alt Caporalato Due", finanziato dal fondo Politiche migratorie del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha portato i militari ad accertare che l'uomo, titolare di un'azienda cinese tessile, sfruttava nove lavoratori extracomunitari, di cui quattro di nazionalità pakistana in possesso di documenti di soggiorno e cinque clandestini di nazionalità cinese, favorendo inoltre per uno di loro anche l'ingresso irregolare sul territorio nazionale.
    Tutti i lavoratori erano senza contratto - riferiscono i carabinieri - e senza alcuna tutela, né tantomeno avevano ricevuto la prevista formazione sulla sicurezza.
    Dalle prime verifiche è risultato che l'imprenditore sottoponesse i dipendenti a massacranti turni di lavoro, dalle prime ore del giorno fino a sera, pagandoli pochi centesimi a capo, ovverosia riconoscendo loro una retribuzione a cottimo.
    I militari hanno sospeso quindi l'attività imprenditoriale e sottoposto a sequestro i due grandi capannoni utilizzati con all'interno le attrezzature industriali e i prodotti tessili presenti già pronti per la successiva vendita.
    Nel corso delle verifiche sono state elevate sanzioni pecuniarie per circa 100.000 euro facendo recuperare sul piano previdenziale e assicurativo all'Inps e all'Inail oltre 15.000 euro.
    Al termine degli accertamenti, l'uomo, come disposto dalla procura della Repubblica di Spoleto, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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