Nel 2019 Gianpiero Bocci, "da
privato cittadino non più titolare di cariche istituzionali, ha
svolto per quattro mesi un'attività di consulenza per conto di
una società di servizi di Roma, i cui compensi ha regolarmente
fatturato. Apprende solo oggi che quella stessa società,
coinvolta nelle indagini della procura di Milano a carico, fra
gli altri, del generale dei Carabinieri Liporaci, aveva ottenuto
nel 2017 un appalto di circa 50 mila euro per servizi di
facchinaggio dal competente Dipartimento del Ministero
dell'Interno": è la precisazione del difensore di Bocci,
l'avvocato Alessandro Cannevale.
"La stessa procura di Milano - spiega il legale in un
comunicato - non contesta la regolarità della procedura. Nel
2017 Gianpiero Bocci era sottosegretario all'Interno ma, in
tutto il periodo nel quale ha ricoperto l'incarico (maggio 2013
- maggio 2018), non si è mai occupato né di questa né di altre
procedure di appalto. Durante quei cinque anni, non ha
conosciuto né ha avuto rapporti con nessuna delle persone oggi
indagate dalla Procura di Milano".
L'avvocato Cannevale è stato a lungo magistrato. Come
sostituto a Perugia si è occupato di importanti inchieste e ha
da non molto lasciato la guida della procura di Spoleto.
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